Home Blog Pagina 17

Axitea: l’AI nella videosorveglianza come leva strategica

Secondo quanto riportato da Industria Italiana nell’articolo dedicato ad Axitea (“Videosorveglianza intelligente: +30% in Italia. Per Axitea, l’AI è una leva strategica per la sicurezza aziendale”), la videosorveglianza sta diventando sempre più “intelligente”. L’introduzione dell’intelligenza artificiale consente di passare da un approccio reattivo a uno proattivo, con applicazioni che spaziano dall’analisi dei comportamenti sospetti al controllo dei DPI, fino alla prevenzione di incidenti e intrusioni.

L’innovazione tecnologica rappresenta una leva fondamentale per il rafforzamento della sicurezza privata e, più in generale, per la costruzione di un sistema di sicurezza integrato al servizio del Paese. ASSIV ritiene che l’adozione di soluzioni basate sull’intelligenza artificiale debba essere accompagnata da una visione politica chiara, capace di valorizzare il contributo delle imprese di vigilanza e sicurezza all’interno delle politiche pubbliche di safety e security.

È necessario che le istituzioni sostengano questo processo con norme adeguate, investimenti e strumenti regolatori che favoriscano lo sviluppo tecnologico senza compromettere la tutela dei diritti fondamentali. In questo contesto, ASSIV conferma il proprio impegno a rappresentare il settore come interlocutore qualificato e a promuovere un dialogo costruttivo con le istituzioni, affinché l’innovazione diventi patrimonio condiviso di tutto il sistema Paese.

Fonte: https://www.industriaitaliana.it/axitea-videosorveglianza-intelligente-leva-strategica/

V Tavolo NIS: al via il referente CSIRT

Le novità introdotte con la nuova Determina e l’aggiornamento della piattaforma NIS

Il recente incontro del quinto Tavolo NIS (Network and Information Security) ha segnato l’introduzione di importanti novità, tra cui:

•    la pubblicazione della nuova Determinazione sull’aggiornamento della piattaforma NIS che istituzionalizza la figura del referente CSIRT; 
•    l’aggiornamento dell’elenco dei soggetti NIS.

Il referente CSIRT: un nuovo presidio operativo per la cybersicurezza
La nuova Determinazione, disponibile nella pagina “La Normativa” della sezione dedicata alla disciplina NIS del sito istituzionale ACN, introduce la figura del referente CSIRT, una persona fisica designata dal Punto di Contatto per interfacciarsi direttamente con lo CSIRT Italia. 

La sua nomina dovrà avvenire nel periodo compreso tra il 20 novembre e il 31 dicembre 2025, con la possibilità di indicare uno o più sostituti, per garantire continuità operativa e tempestività nelle comunicazioni.

Il referente, in possesso di competenze tecniche così come i suoi sostituti, sarà responsabile della notifica tempestiva degli incidenti.

Aggiornato l’elenco dei soggetti NIS
Durante il Tavolo è stato adottato anche il secondo aggiornamento dell’elenco dei soggetti NIS, che integra l’esito di numerose revisioni e le centinaia di registrazioni tardive effettuate entro la fine del mese di giugno.

Sono attualmente in valutazione le ulteriori registrazioni tardive pervenute nei mesi successivi i cui esiti verranno integrati nel prossimo aggiornamento dell’elenco dei soggetti NIS da adottarsi entro la fine dell’anno. 

Tale attività garantisce un quadro costantemente aggiornato dei soggetti NIS, assicurando un presidio efficace del tessuto produttivo del Paese.

Cybersicurezza: si rafforza il coordinamento europeo
Infine, è stato annunciato l’avvio di un progetto pilota di peer review tra le Autorità competenti NIS di diversi Stati membri dell’Unione Europea, cui ha aderito anche ACN.

Questa iniziativa rappresenta un’importante occasione di confronto e collaborazione, con l’obiettivo di armonizzare i requisiti di sicurezza e rafforzare il coordinamento europeo in materia, a beneficio della protezione comune delle infrastrutture digitali.
 

Fonte: ACN

Coopservice e Guardie Giurate cercansi

La crescente difficoltà a reperire personale qualificato nell’ambito della Vigilanza Privata è stato al centro di un recente articolo sulle colonne di S News, ASSIV e Agenti di vigilanza cercansi nel quale la Presidente ASSIV Maria Cristina Urbano sottolineava come tale fenomeno sia ormai evidente a tutti gli operatori, in un contesto in cui la domanda di servizi di sicurezza è in costante aumento.

Coopservice e Guardie Giurate cercansi 

Ulteriore testimonianza giunge dall’Istituto di Vigilanza Coopservice, che nel piano industriale 2024-2026 prevede l’assunzione di nuove Guardie Giurate per un totale di 700 nuovi ingressi nell’ambito della sicurezza e vigilanza privata. Le nuove Guardie Giurate andranno ad aggiungersi ai circa 4.000 dipendenti già in organico.

A tal fine, precisano da Coopservice, “l’Istituto organizza un Recruiting Day specifico e in presenza per la sede di Modena. La giornata di selezione, focalizzata su Modena e provincia, si terrà venerdì 17 ottobre, con inizio alle ore 9.30, nella sede della centrale operativa dell’Istituto di Vigilanza Coopservice, in via David Livingstone 30 a Modena. Le nuove Guardie Particolari Giurate (GPG) si occuperanno di attività di vigilanza, piantonamento, antirapina, antitaccheggio e televigilanza. Verrà data priorità – specificano – ai candidati già in possesso del Decreto di GPG in corso di validità. Per coloro, invece, che non possiedono ancora i titoli necessari, ma che hanno forti ambizioni a lavorare nell’ambito della sicurezza armata, l’Istituto di Vigilanza Coopservice organizzerà percorsi di formazione mirati all’ottenimento del decreto. Inoltre, a coloro che verranno selezionati ma che non sono domiciliati a Modena, Coopservice offre un supporto concreto: chi sceglierà di trasferirsi in Emilia-Romagna avrà la possibilità di usufruire gratuitamente di un alloggio”.

Importante ribadire a tal proposito quanto espresso dalla Presidente ASSIV, ovvero che la sicurezza privata non è soltanto un comparto occupazionale, bensì una leva strategica per la sicurezza complessiva del Paese, a supporto delle istituzioni e a tutela dei cittadini.

Fonte: S News

Sicurezza urbana: a Mantova un esempio virtuoso di cooperazione pubblico-privato, ma manca una visione sistemica a livello nazionale

La sicurezza è uno dei pilastri della convivenza civile. Garantire ai cittadini un ambiente sicuro significa anche favorire lo sviluppo economico, la serenità sociale e una migliore qualità della vita. Sentirsi protetti e sapere che esiste una collaborazione strutturata tra chi opera per la sicurezza pubblica e chi la affianca nel privato rafforza la fiducia della comunità e il senso di appartenenza al territorio.

L’iniziativa di Mantova – che oggi commentiamo – merita quindi davvero di essere valorizzata e presa come esempio di buona pratica nel campo della sicurezza urbana e territoriale, nella speranza mai sopita che il Ministero dell’Interno decida di investire davvero in uno strumento di PPP nato tanto tempo fa sotto i migliori auspici e mai giunto a maturazione.

Eppure la collaborazione tra forze dell’ordine e istituti di vigilanza privata dovrebbe costituire un modello virtuoso su tutto il territorio nazionale, a dimostrazione di quanto il lavoro di squadra possa fare la differenza. Mettere insieme competenze, esperienze e risorse diverse significa essere più efficaci e tempestivi nel rispondere alle esigenze di sicurezza dei cittadini, delle imprese e delle comunità locali.

Le città oggi cambiano rapidamente, le abitudini sociali si evolvono e anche le sfide legate alla tutela del territorio diventano sempre più complesse. In questo contesto, la collaborazione tra pubblico e privato potrebbe, e a nostro giudizio dovrebbe, assumere un ruolo fondamentale. Le guardie giurate, grazie alla loro presenza capillare e continua nonché alla conoscenza diretta delle realtà locali, rappresentano un supporto prezioso per le forze dell’ordine, contribuendo in modo concreto alla prevenzione e alla rapidità d’intervento. Il ricorso sempre più diffuso alla tecnologia da parte degli Istituti di vigilanza, peraltro, funge da moltiplicatore. Dove esistono accordi in tal senso, le Forze dell’Ordine e la Polizia Locale hanno concretamente beneficiato del supporto garantito dagli Istituti di vigilanza, con risultati tangibili. Quando vigilanza privata e forze dell’ordine, infatti, lavorano insieme si crea una rete di controllo del territorio più solida, efficiente e capace di intervenire dove serve, garantendo una presenza costante e attenta.

L’esperienza di Mantova si inserisce in un percorso virtuoso, il protocollo “Mille occhi sulla Città”, che fa della collaborazione e della fiducia reciproca tra operatori della sicurezza pubblica e privata il perno della nuova sicurezza partecipata. È un esempio che guarda al futuro, che ovunque impiegato ha garantito risultati molto positivi, ma la cui concreta applicazione non può più essere lasciata alla buona volontà dei singoli. E’ ora che il Ministero degli Interni si faccia promotore di un’iniziativa organica a livello nazionale, seppur declinata nei singoli territori, appostando ove servano le necessarie risorse umane, strumentali e finanziarie. Un modello che merita di essere implementato con convinzione, senza limitarsi a generiche seppur apprezzate prese di posizione. Incertezza, in questo caso, non fa rima con sicurezza.

Fonte: Gazzetta di Mantova