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Formazione UNITRAIN- UNI/PdR125:2022 Parità di genere: la sfida culturale come opportunità per le aziende – 15 novembre 2023

Formazione UNITRAIN in aula virtuale

UNI/PdR125:2022 Parità di genere: la sfida culturale come opportunità per le aziende

15 novembre 2023

Conosciamo la nuova UNI/PdR 125:2022 per la gestione e lo sviluppo della parità di genere: quali obblighi legislativi? Quali modalità di pianificazione, attuazione, controllo e miglioramento? Quale impatto sulle Risorse Umane? Il corso affronta, in chiave introduttiva, la prassi, vertendo tanto sulla impostazione del sistema di PG quanto affrontando gli interventi atti a migliorare, formare e facilitare i processi interni legati allo sviluppo delle Risorse umane e rendere effettivi e “misurabili” principi di inclusione e rispetto delle diversità? In questo breve percorso verranno illustrati pragmaticamente quindi procedure, metodologie e strumenti utilizzabili nelle aziende per rendere fattiva la prassi in oggetto.

OBIETTIVI
Il corso è finalizzato a fornire le conoscenze sul SGPG, sulla interpretazione e corretta applicazione delle norme di riferimento, sulla documentazione di Sistema. Vengono forniti gli elementi di base sulle leggi principali, sull’iter di certificazione del Sistema, sulle modalità di integrazione con altri Sistemi di gestione, sugli strumenti e metodologie facilitanti l’attuazione della prassi anche in ambito HR.

PROGRAMMA

L’evoluzione della normativa cogente e volontaria in materia di Parità di Genere

La UNI/PdR 125:2022: analisi dei requisiti

Introduzione agli interventi nelle aree core HR (Monitoraggio, Selezione, Formazione, Sviluppo, Strumenti e Policy) in relazione a quanto previsto dalla norma

DESTINATARI
Il corso si rivolge a imprenditori/imprenditrici, manager, responsabili dei Sistemi di Gestione, etc. che operano o intendono operare nel campo della gestione della parità di genere. Il corso è propedeutico a corsi specialistici su aspetti di natura tecnica e legislativa in materia, e di addestramento alla conduzione di verifiche ispettive sui Sistemi di Gestione della Parità di Genere.

Per informazioni, orari del corso e costi contattare la segreteria UNI:

tel. 02 70024379 – 02 70024228

Email: [email protected]

L’economia rallenta: on line il nuovo bollettino della Banca d’Italia

L’economia rallenta: on line il nuovo bollettino della Banca d’Italia

In estate l’attività economica globale ha decelerato: l’espansione nei servizi si è attenuata ed è proseguita la flessione del ciclo manifatturiero. Le tensioni geopolitiche, accentuate dai recenti attacchi terroristici in Israele, pesano sull’evoluzione del quadro congiunturale globale. La debolezza dell’interscambio di merci grava sulle prospettive del commercio internazionale. Sono tornate a salire le quotazioni energetiche.

L’orientamento delle politiche monetarie rimane restrittivo negli Stati Uniti e nel Regno Unito

Nei mesi estivi l’inflazione di fondo è diminuita negli Stati Uniti e nel Regno Unito, pur rimanendo elevata. La Federal Reserve e la Bank of England, rispettivamente nelle riunioni di luglio e agosto, hanno aumentato di 25 punti base i propri tassi di riferimento, lasciandoli poi invariati in settembre. Nel terzo trimestre si è verificato un inasprimento delle condizioni nei mercati finanziari internazionali, alimentato anche dalla revisione delle attese di un rapido allentamento della politica monetaria.

Nell’area dell’euro il ciclo economico resta debole e si riduce l’inflazione

Secondo nostre stime il ristagno del PIL nell’area dell’euro è proseguito anche nei mesi estivi. Vi hanno inciso le condizioni di finanziamento più rigide e gli effetti dell’alta inflazione sul potere d’acquisto delle famiglie. L’attività rimane fiacca nella manifattura e si indebolisce nei servizi; sono emersi segnali di raffreddamento nel mercato del lavoro. In settembre l’inflazione al consumo e quella di fondo sono scese al 4,3 e al 4,5 per cento, rispettivamente. Nelle proiezioni degli esperti della BCE la dinamica dei prezzi al consumo raggiungerebbe valori prossimi al 2 per cento nel 2025.

La BCE ha proseguito nella fase di rialzo dei tassi ufficiali

In luglio e settembre il Consiglio direttivo della BCE ha aumentato di complessivi 50 punti base i tassi di interesse ufficiali. Il Consiglio attualmente ritiene che i tassi di riferimento abbiano raggiunto livelli che, se mantenuti per un periodo sufficientemente lungo, forniranno un contributo sostanziale al ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo. Ha inoltre ribadito che intende reinvestire in modo flessibile, almeno sino alla fine del 2024, il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nel quadro del programma PEPP. Nell’area dell’euro il costo del credito è ulteriormente salito, riflettendo il rialzo dei tassi ufficiali; i rendimenti sui titoli pubblici decennali sono aumentati, così come i differenziali di quelli italiani con i corrispondenti titoli tedeschi.

In Italia la crescita è rimasta debole nel terzo trimestre

Secondo nostre valutazioni, in estate è proseguita la fase di debolezza dell’attività economica in Italia, estesa sia alla manifattura sia ai servizi. Gli indicatori confermano la fiacchezza della domanda interna, su cui gravano l’inasprimento delle condizioni di accesso al credito, l’erosione dei redditi delle famiglie dovuta all’elevata inflazione e la perdita di vigore del mercato del lavoro. Le esportazioni risentono della scarsa vivacità della domanda estera.

Continua a migliorare il saldo di conto corrente

Il saldo di conto corrente è tornato marginalmente positivo, grazie al calo del disavanzo energetico in primavera; gli investitori non residenti hanno manifestato un forte interesse per i titoli pubblici italiani. La posizione creditoria netta sull’estero è cresciuta. Prosegue il miglioramento del saldo debitorio di TARGET2.

L’occupazione rallenta, la dinamica salariale si rafforza e scendono i margini di profitto

Nel bimestre luglio-agosto il mercato del lavoro ha mostrato segnali di rallentamento: l’occupazione e il tasso di partecipazione sono rimasti sostanzialmente stabili. Si è rafforzata la dinamica delle retribuzioni nel settore privato non agricolo, ma le pressioni al rialzo provenienti dai rinnovi contrattuali appaiono nel complesso contenute. I margini di profitto sono diminuiti in tutti i settori.

L’inflazione risale lievemente per effetto dei rincari dei carburanti

Dopo il calo degli ultimi mesi, in settembre l’inflazione al consumo è leggermente cresciuta, risentendo dell’aumento delle quotazioni dei carburanti. L’inflazione di fondo si mantiene su livelli nettamente inferiore al massimo raggiunto lo scorso febbraio. Le famiglie e le imprese si attendono un allentamento delle pressioni inflazionistiche.

I prestiti bancari si riducono e aumenta il costo del credito

Tra maggio e agosto il credito a famiglie e imprese è nuovamente diminuito. La domanda di finanziamenti è frenata sia dall’aumento del costo dei prestiti sia dalle minori esigenze di liquidità per investimenti. Le indagini presso le banche evidenziano inoltre che il maggiore rischio percepito dagli intermediari e la minore disponibilità a tollerarlo continuano a contribuire a un irrigidimento delle politiche di concessione dei finanziamenti. I nuovi crediti deteriorati restano su livelli contenuti.

Secondo il Governo nel prossimo triennio il rapporto tra il debito e il PIL calerebbe solo marginalmente

Secondo gli obiettivi di finanza pubblica aggiornati dal Governo alla fine di settembre, nel 2023 l’indebitamento netto e il debito in rapporto al PIL continuerebbero a diminuire (al 5,3 e al 140,2 per cento, rispettivamente). È programmata per il 2024 un’espansione del disavanzo rispetto al quadro a legislazione vigente di circa 0,7 punti percentuali del prodotto. L’indebitamento netto scenderebbe nei prossimi anni, fino al 2,9 per cento del PIL nel 2026. L’incidenza del debito sul prodotto nel prossimo triennio segnerebbe una riduzione solo marginale, con rischi tendenzialmente al rialzo.

Il PIL rallenterebbe nel triennio 2023-25 e l’inflazione scenderebbe marcatamente

Nello scenario di base del nostro quadro previsivo il PIL aumenterebbe dello 0,7 per cento quest’anno, dello 0,8 nel 2024 e dell’1,0 nel 2025. La crescita risentirebbe dell’inasprimento delle condizioni di finanziamento e della debolezza degli scambi internazionali; beneficerebbe invece dell’aumento degli investimenti pubblici e del graduale recupero del potere d’acquisto delle famiglie. L’inflazione si ridurrebbe al 2,4 per cento nel 2024 (dal 6,1 del 2023) e all’1,9 nel 2025, riflettendo il netto rallentamento dei prezzi all’importazione; anche quella di fondo scenderebbe all’1,9 nel 2025.

I rischi per la crescita sono orientati al ribasso, quelli per l’inflazione sono bilanciati

L’acuirsi delle tensioni geopolitiche, il peggioramento dell’economia cinese e la maggiore rigidità delle condizioni di offerta del credito in Italia si configurano come rischi al ribasso per la crescita economica. I rischi per l’inflazione risultano invece bilanciati: quelli al rialzo sono connessi con un ulteriore rincaro delle materie prime e con una minore velocità di trasmissione della recente discesa dei costi di produzione; un deterioramento più marcato e persistente della domanda aggregata costituisce invece il principale rischio al ribasso.

Allegati

Fonte: Banca d’Italia

BAT, rinnovati i patti per la sicurezza urbana in sei comuni della provincia

BAT, rinnovati i patti per la sicurezza urbana in sei comuni della provincia

Sottoscritti in prefettura, prevedono il rafforzamento del controllo del territorio 

Il prefetto di Barletta Andria Trani, Rossana Riflesso, ha sottoscritto, presso il Palazzo del Governo, il rinnovo delle intese previste nei “Patti per la sicurezza urbana e per la promozione ed attuazione di un sistema di sicurezza partecipata” con i sindaci di Barletta, Andria, Trani, Bisceglie, Canosa di Puglia e il commissario straordinario di Trinitapoli.

Gli accordi siglati impegnano le parti alla realizzazione di un sistema di sicurezza che preveda il concorso di diversi soggetti istituzionali, anche rendendo protagonisti i cittadini, al fine di assicurare lo sviluppo economico e il miglioramento della qualità della vita delle comunità.

In particolare, i nuovi patti contengono il rafforzamento del controllo del territorio con sistemi di videosorveglianza collegati alle centrali operative delle Forze di Polizia, alcune misure di sviluppo dell’assetto urbano e l’implementazione degli organici di Polizia locale. 

Previste, inoltre, non soltanto attività finalizzate alla prevenzione ed al contrasto di fenomeni di devianza giovanile quali bullismo, cyberbullismo e consumo di droga, ma anche iniziative di educazione alla legalità, in sinergia con scuole, parrocchie, agenzie educative, servizi sociali e Azienda sanitaria locale.

Alle intese, sottoscritte alla presenza dei vertici provinciali delle Forze di polizia, hanno inoltre aderito formalmente le associazioni di categoria Assofarm, Confcommercio, Confesercenti, Confindustria, Fai Antiracket, Federfarma e Federpreziosi.

Fonte: Ministero dell’Interno

Sicurezza ospedali: presentate a Monza Brianza le linee operative per gli interventi delle Forze di polizia

Sicurezza ospedali: presentate a Monza Brianza le linee operative per gli interventi delle Forze di polizia

Il documento elaborato nell’ambito di un gruppo di lavoro istituito dalla prefettura

Sono state presentate, ieri, nella prefettura di Monza Brianza, le linee operative per l’implementazione della tempestività e dell’efficienza degli interventi di emergenza da parte delle Forze di polizia all’interno dei principali presidi ospedalieri della provincia, con particolare attenzione alle aree che ospitano i pronto soccorso. 

Il documento – elaborato nell’ambito di un gruppo di lavoro promosso dalla prefettura – persegue l’obiettivo di rafforzare la cornice di sicurezza delle strutture sanitarie, a tutela delle persone che vi lavorano e degli utenti, e, più in generale, del diritto dei cittadini alla salute e all’assistenza sociale. 

In questo senso, è stato individuato uno speciale modello di attivazione delle Forze di polizia per la realizzazione di interventi all’interno delle strutture ospedaliere in caso di episodi di violenza nei confronti di operatori sanitari o di utenti degli ospedali, nonché di danneggiamento di arredi o attrezzature. 

L’attività della prefettura è stata condotta insieme ai referenti di tutte le strutture sanitarie pubbliche e private accreditate, presso le quali è attivo un pronto soccorso, e ai responsabili delle Forze di polizia, di AREU 118 e del NUE 112. 

Sul piano operativo, è stato stabilito che negli ospedali della provincia potrà essere attivato un collegamento telefonico diretto (c.d. ‘punto a punto’) con la sala operativa del NUE 112, che permetterà una gestione prioritaria delle richieste di intervento in caso di episodi di aggressione fisica nei confronti di persone presenti nel contesto o di danneggiamento nei confronti di arredi o attrezzature. 

Inoltre, per semplificare le interlocuzioni tra gli operatori sanitari e le Forze di polizia in seguito all’attivazione del collegamento diretto, sono state definite le informazioni di base da fornire al momento del contatto. 

Il prefetto Patrizia Palmisani ha espresso soddisfazione per l’attività svolta: «Un ulteriore esempio della sinergia e della collaborazione tra il sistema provinciale della sicurezza e le istituzioni sanitarie del territorio rinforzatasi durante la stagione dell’emergenza pandemica, e che oggi consente di raggiungere un nuovo importante risultato. E’ importante dare allo strumento una diffusione capillare, attraverso il coinvolgimento dell’intera rete di strutture – sia pubbliche, sia private accreditate – della provincia».

Fonte: Ministero dell’Interno