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Cremona, Crema e Casalmaggiore: piano di sicurezza per gli ospedali

Cremona, Crema e Casalmaggiore: piano di sicurezza per gli ospedali

Dal Comitato in prefettura le misure per garantire maggiori tutele agli operatori sanitari

Riunione, ieri, in prefettura di Cremona per affrontare la questione della sicurezza negli ospedali di Cremona, Crema e Casalmaggiore in applicazione delle specifiche direttive del ministro dell’Interno Piantedosi sul tema. A esaminare la situazione e a pianificare azioni per garantire maggiori tutele agli operatori sanitari il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal prefetto Corrado Conforto Galli.

Al centro dell’incontro le problematiche segnalate dai pronto soccorso dei tre ospedali. Il prefetto e i responsabili delle Forze di polizia hanno concordato di intensificare la collaborazione tra le diverse istituzioni coinvolte per aumentarne la sicurezza.

In particolare, le Aziende socio sanitarie territoriali (Asst) di Cremona e Crema continueranno ad implementare le misure di sicurezza aziendali, tra cui la formazione del personale, e valuteranno la possibilità di migliorare i sistemi di videosorveglianza e i servizi di vigilanza privata.

La questura di Cremona sta lavorando per la riattivazione di un presidio di polizia presso l’Ospedale di Cremona.

Per quanto riguarda l’Ospedale Oglio Po, sarà attivato un collegamento diretto tra il pronto soccorso e la centrale operativa dei carabinieri.

Infine, per l’Ospedale di Crema è previsto un collegamento diretto tra il pronto soccorso e la centrale operativa del Commissariato di Ps.

Fonte: Ministero dell’Interno

Videosorveglianza, approvati in prefettura a Vercelli i progetti di nove comuni della provincia

Videosorveglianza, approvati in prefettura a Vercelli i progetti di nove comuni della provincia

Il parere favorevole in una riunione del comitato ordine e sicurezza pubblica

La prefettura di Vercelli ha approvato, in sede di comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, i progetti di installazione e implementazione dei sistemi di videosorveglianza presentati dai comuni di Albano, Asigliano Vercellese, Borgo d’Ale, Buronzo, Caresanablot, Crova, Lozzolo, Quarona e Trino.  

Il prefetto Lucio Parente ha manifestato apprezzamento nei confronti dei comuni che hanno aderito all’iniziativa per innalzare il livello di sicurezza nei confronti delle comunità locali: «Un’importante opportunità – ha dichiarato il titolare della prefettura –  per innalzare ulteriormente il livello di sicurezza nei confronti delle comunità locali, in particolare nei comuni di piccole dimensioni e con minori disponibilità finanziarie».

«In esito alle valutazioni del comitato – ha concluso Parente – i progetti saranno inviati con parere favorevole agli uffici del ministero dell’Interno che valuteranno la finanziabilità degli stessi e adotteranno una graduatoria nazionale tramite un’apposita commissione centrale.».

Fonte: Ministero dell’Interno

Ancora più controlli e videosorveglianza a Roma per la sicurezza in zona stazione Termini

Ancora più controlli e videosorveglianza a Roma per la sicurezza in zona stazione Termini

Il prefetto: dispositivo potenziato a partire dal week end, telecamere aggiuntive e nuovo patto per la sicurezza urbana

Un «prisma fatto di molteplici facce», che vanno gestite secondo approcci diversificati, in particolare per quanto riguarda prevenzione e repressione della criminalità e del degrado in un’area vasta e complessa come quella della stazione Termini di Roma dove si muovono quotidianamente «numeri giganteschi» di persone, osserva il prefetto della capitale Bruno Frattasi nell’intervista rilasciata al quotidiano Il Messaggero dopo aver presieduto l’ultimo comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, in ordine di tempo, focalizzato sulla situazione della sicurezza nello scalo ferroviario.

Da questo week end «avremo un dispositivo ancora più incisivo sul quadrilatero di Termini: dalla piazza antistante a via Marsala e via Giolitti, con pattuglie fisse nelle ore più critiche, ovvero dalle 22 alle 7 del mattino», annuncia il prefetto, aggiungendo che sarà implementato anche il sistema di videosorveglianza dell’area. Un aspetto al quale sarà dedicato «un capitolo a parte” del nuovo patto per la sicurezza urbana «che firmeremo, spero, entro un mese», prosegue Frattasi senza dimenticare i fondi destinati alla sicurezza urbana, con i quali «lo Stato potrebbe cofinanziare una parte degli sforzi per mettere in piedi un sistema capace di dare una risposta più performante».

Intanto, sul fronte della prevenzione, «la presenza massiccia e continuativa su un territorio prima o poi porta dei frutti», osserva il prefetto ricordando i risultati delle operazioni di controllo interforze ad alto impatto partiti da metà gennaio scorso. «Abbiamo identificato 13 mila persone, arrestato altre 26, abbiamo sequestrato sostanze stupefacenti, effettuato controlli su 86 esercizi commerciali e sequestrato 40 milioni di prodotti in violazione del codice del consumo», inoltre «nel periodo dicembre-gennaio 2022 e 2023 le rapine da 17 sono scese a 7, i furti erano 160 oggi 125».

Consapevole delle problematiche dell’area ma anche attento nel ricordare che «le condizioni di contesto di Termini sono comuni a tante altre grandi stazioni internazionali», il prefetto si dice convinto «di aver intrapreso la direzione giusta», aggiungendo che «con il sindaco Gualtieri abbiamo convenuto sul fatto che molto di questo universo che gravita intorno a Termini si alimenta di situazioni che nascono dalla disperazione e dal degrado».

Una delle azioni possibili, a questo proposito, è cercare di aumentare la capacità di ricovero nelle ore notturne per le persone senza tetto che gravitano nell’area: «Ci sono strutture come la Caritas di via Marsala che funzionano ma se ne possono trovare altre non solo nelle immediate vicinanze di Termini», spiega Frattasi, precisando che «noi possiamo dare tutto il nostro supporto perché lo spostamento di queste persone, a volte affette da problematiche, avvenga nella giusta cornice di sicurezza».

Altro tema che incide sulla sicurezza urbana, effettiva e percepita, è quello delle occupazioni abusive di immobili residenziali, 4 gli alloggi di edilizia popolare liberati solo ieri dalla Polizia di Stato nel quartiere di San Basilio. «Dobbiamo fare in modo, come ha sottolineato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, di ripristinare la legalità nel comparto degli alloggi popolari per fare in modo che chi ne ha diritto, e li attende da tempo, possa abitarli», sottolinea il prefetto, ricordando che «le occupazioni abusive dell’Ater sono più di 200».

A questo tipo di occupazioni si aggiungono quelle, altrettanto illecite, di immobili privati su cui pesano danni economici importanti. Questi sono all’attenzione della cabina di regia per il piano degli sgomberi, la cui prossima riunione operativa sarà il 20 febbraio, informa il titolare della prefettura di Roma, che aggiunge: «Ci stiamo occupando di 27 situazioni, che sono variegate e, come abbiamo già rilevato nel comitato presieduto dal ministro, bisognose di soluzioni diverse. Non è sempre possibile liberare un edificio e trasferire le famiglie in un altro. Servono interventi modulari e per questo anche l’ordine degli sgomberi può essere modificato». 

Complessivamente «se guardiamo i numeri delle grandi capitali abbiamo un indice di delittuosità molto più favorevole. Poi, certo, abbiamo dei problemi a partire dalla criminalità organizzata ma anche lì stiamo operando, nell’ambito dell’operazione “Propaggine” ho adottato sei interdittive antimafia», conclude il prefetto, annunciando «aggiornamenti anche per la messa in sicurezza degli investimenti legati al Giubileo».

Fonte: Ministero dell’Interno

Adapt – Webinar sulla “Legge Biagi” venti anni dopo – 14 febbraio 2023

Adapt

Webinar sulla “Legge Biagi” venti anni dopo

14 febbraio 2023

Il 14 febbraio sarà l’anniversario dei vent’anni della “legge Biagi”. Si tratta di un provvedimento intimamente connesso alla storia di ADAPT una “piattaforma riformista” nata per fornire un contributo culturale e anche progettuale alla modernizzazione del mercato del lavoro italiano, ma siamo allo stesso tempo consapevoli che vent’anni sono tanti e che solo ora sia possibile osservare con maturità e il giusto distacco quanto questa legge ha significato per lavoratori e imprese: quanto davvero sia stata implementata e quanto ancora resti da fare, in un contesto che è nel frattempo mutato ma nel quale permangono croniche criticità nel funzionamento del mercato del lavoro e nella tutela della persona nel rapporto col lavoro.

Il 14 febbraio 2023 (dalle ore 14.00 alle 15.00) si terrà, in diretta streaming, un dialogo tra Michele Tiraboschi e Francesco Seghezzi, sulla portata dei venti anni della legge Biagi rispetto al passato e al presente ma anche al futuro delle politiche del lavoro in Italia. 

Qui il link per l’iscrizione al webinar.

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Fonte: Adapt