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L’Agenzia delle Entrate sulla tregua fiscale

L’Agenzia delle Entrate sulla tregua fiscale

L’Agenzia fornisce ulteriori chiarimenti sulle misure previste dalla cd. “Tregua fiscale”, riguardanti la regolarizzazione delle irregolarità formali, il ravvedimento speciale per le violazioni tributarie, l’adesione agevolata e la definizione agevolata degli atti del procedimento di accertamento, la chiusura delle liti tributarie e la regolarizzazione degli omessi pagamenti di rate dovute a seguito di acquiescenza, accertamento con adesione, reclamo o mediazione e conciliazione giudiziale

Circolare n. 2 del 27 gennaio 2023

Formazione ICMQ – Il budget e il controllo di gestione, in azienda e per commessa – 9, 16 e 23 giugno 2023

Il budget e il controllo di gestione, in azienda e per commessa

9, 16 e 23 giugno 2023

ICMQ propone un corso il 9, 16 e 23 giugno, erogato in modalità online, sulla gestione efficiente di risorse e delle azioni strategiche in azienda e per commessa.
Il corso completo di tre giorni prevede lo sviluppo delle tematiche suddivise in due moduli.

BUDGET IN AZIENDA (2gg) – Modulo 1
Tra gli strumenti di pianificazione e controllo di gestione il Budget ricopre un ruolo sempre più essenziale.
Chi ha responsabilità in azienda deve essere in grado definire degli obiettivi e valutare in corso d’opera i risultati delle attività gestite per individuare, comprendere e correggere gli eventuali scostamenti rispetto ai target pianificati e condivisi.
La nuova legge sulla Crisi d’impresa, Decreto legislativo 12/01/2019 n° 14 G.U. 14/02/2019 attribuisce implicitamente al budget e al sistema di forecast un ruolo ancora più importante rispetto al passato venendo chiesto alle aziende di dimostrare la indiscutibile capacità di far fronte, nel breve e nel medio periodo, agli impegni finanziari.
Il corso fornisce le conoscenze necessarie per comprendere i meccanismi di un’efficiente pianificazione della gestione e per valutare gli aspetti economici/finanziari nonché quelli commerciali dell’area di business di competenza.

BUDGET DI COMMESSA (1gg) – Modulo 2
La commessa si caratterizza per un numero limitato e preciso di attività produttive che difficilmente si ripeteranno uguali a sé stesse nel corso del tempo. La commessa è qualcosa di unico e il suo Budget non può quindi prendere a riferimento qualcosa avvenuto nel passato. La tecnica della Cost Break Down Analysis focalizza l’attenzione sulle stime dei carichi di lavoro che caratterizzano le attività che compongono il progetto e sulla base di queste ne determina il valore economico. Attenzione particolare deve essere data anche ai costi di struttura e alla misura con cui questi vengono imputati alle attività che caratterizzano la commessa. Un’analisi poco attenta dei costi indiretti vanifica gli sforzi dell’efficienza produttiva.
Il corso fornisce, attraverso la creazione dello strumento del Budget di commessa, una metodologia analitica del calcolo dei costi per portare l’azienda alla redditività desiderata e coerente con quella del più ampio sistema del Budget d’impresa.

Per la massima efficacia della formazione erogata è opportuno che i partecipanti portino con sé un PC portatile dotato di foglio elettronico.

Il corso è valido per il mantenimento della certificazione di Project Manager

Iscrizione on line

Formazione ICMQ – I Finanziamenti del PNRR e il Partenariato Pubblico Privato- 23 marzo 2023

Formazione ICMQ

I Finanziamenti del PNRR e il Partenariato Pubblico Privato

23 marzo 2023

Il corso di 8 ore del prossimo 23 marzo, insegna le metodologie di Partenariato Pubblico Privato e di Finanza di progetto ottimizzando la scelta per ogni tipologia di partenariato in funzione del tipo di appalto e delle condizioni economico-finanziarie della pubblica amministrazione interessata e delle sue finalità.
L’Unione Europea ha inteso erogare all’Italia, all’interno del piano del Next Generation, 81,4 miliardi di euro come sovvenzioni a fondo perduto, e, 127,6 miliardi di euro come prestiti per gli anni 2021 – 2026. Ma come sono disposte nel tempo queste sovvenzioni a fondo perduto, e, poi perché oltre 67,5 miliardi di euro (degli 81,4) sono proprio previsti solo nel 2021, nel 2022 e nel 2023?
La risposta sta nel fatto che l’Europa intende dare all’Italia subito, ora, una forte spinta iniziale per permettere alla medesima un considerevole abbrivio economico-finanziario al fine di una adeguata rinascita post Covid.
E dunque, in proposito, cosa conviene predisporre all’interno delle Pubbliche Amministrazioni italiane in questi 3 anni di sovvenzioni?
E soprattutto cosa le nostre Pubbliche Amministrazioni strategicamente dovrebbero privilegiare all’interno delle varie tipologie di appalti in tale triennio?
Forse che non dovrebbero stimolare gli investimenti privati, in Partenariato Pubblico Privato e finanza di progetto, per accrescere l’ammontare economico-finanziario disponibile per le imprese italiane (sino a raddoppiare l’ammontare delle sovvenzioni europee con l’approccio in PPP), in funzione anche di un più ampio periodo di sovvenzionamento? Il PPP permetterebbe al capitale privato dopo essersi “rifornito”, grazie alle sovvenzioni europee, durante i primi tre anni (2021, 2022, 2023) di appalti pubblici: di poter ulteriormente proseguire nel tempo con ulteriori virtuosi investimenti nelle costruzioni e nell’indotto.
L’A.B.I., l’Associazione Bancaria Italiana, sostiene infatti che ad 1 euro investito in edilizia corrispondono 3 euro di investimenti di indotto; l’indotto si potrà prevedibilmente protrarre ben oltre gli anni 2021, 2022, 2023 – oltre quindi al periodo delle sovvenzioni – con benefici sufficienti ad equilibrare gli interessi e i pagamenti dei prestiti europei, che saranno erogati a favore dell’Italia negli anni 2024, 2025, 2026, 2027, 2028 (come debiti dovranno essere restituiti).
Pertanto, diventa essenziale per gli operatori italiani (imprese, P.A., società di ingegneria, professionisti) acquisire un maggiore know-how in tema di Partenariato Pubblico Privato ed in particolare nel contratto di disponibilità, tipico strumento per operare utilmente nei confronti di opere “fredde” (opere che non danno al gestore un’immediata redditività, quali, scuole ed asili).

La frequenza del corso conferisce 8 crediti formativi per il mantenimento della certificazione Project Manager secondo la norma UNI 11648.

Iscrizione on line

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ICMQ – Formazione Project Manager aggiornamento e nuova prospettiva: UNI ISO 21502:2021 e UNI ISO 21500:2021 – 21 e 28 marzo 2023

ICMQ

Formazione ICMQ “Project Manager aggiornamento e nuova prospettiva”

UNI ISO 21502:2021 e UNI ISO 21500:2021

21 e 28 marzo 2023

ICMQ organizza un corso di due giorni, 21 marzo dalle ore 9.00 alle ore 18.00, e 28 marzo dalle ore 9.00 alle ore 18.00 di aggiornamento normativo per tutti coloro che sono già certificati come Project Manager, ai RUP, ai Progettisti, ai Direttori dei Lavori e a chi è Project Manager di fatto in Società di Ingegneria, Studi Professionali, Imprese.

Tutto cambia, tutto deve essere aggiornato. Le nuove norme, di recente entrata in vigore, UNI ISO 21502:2021 e UNI ISO 21500:2021, hanno sostituito i 39 processi con ben 63 pratiche, senza contare le 17 pratiche di gestione e le 8 pratiche integrate di Project Management.
ICMQ ha inteso quindi dare la possibilità di apprendere in sole due giornate quanto previsto dalle nuove norme. I limiti presenti nella UNI ISO 21500:2013 sono superati grazie ad una focalizzazione presente nelle sopracitate nuove norme, rappresentative di un approccio innovativo che pone l’accento sulle “pratiche” e non sui “processi”. Il concetto a base delle nuove norme è infatti più ampio degli stereotipati processi, lasciando così, a tutti gli attori del progetto, l’organizzazione sponsor, lo sponsor, il Project Manager e i work package leader, specifiche responsabilità e relative declinazioni di compiti.
La norma appare, quindi, proprio per la sua duttilità di azione e di mezzi – grazie a ben 63 pratiche elementari – molto adatta a tutti i campi in cui il prototipo, cioè il progetto, è sempre il prodotto finale, come appunto nel mondo delle costruzioni e dei relativi impianti.
Il Project Manager avrà così la possibilità di un più ampio approccio “tailoring” proprio grazie alle 63 pratiche, che, nello specifico, riterrà vantaggioso utilizzare; pratiche che sono inquadrate nel fondamentale e realistico gruppi di processi, tipico di ogni progetto: avvio, pianificazione, esecuzione, controllo e chiusura.
Molti Appalti Pubblici, di servizi e/o di lavori, gestiti con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, richiedono, in sede di offerta, per alcune figure la certificazione di Project Manager e attribuiscono alla medesima sino a 10 punti su 70. L’aggiornamento, anche per coloro che sono già certificati, si rende quindi necessario, stante il fatto che esistono RUP a loro volta certificati sulle nuove norme.
ICMQ tiene conto del know how già acquisito da parte dei partecipanti e ha organizzato un corso di due giornate in cui il relatore, quale componente del Gruppo di Lavoro UNI sul Project Management ed in particolare per queste due nuove norme spiega ogni aspetto delle medesime, esemplificandole, con concreti esempi applicati in recenti, attuali appalti pubblici in cui è stato chiesto all’Impresa aggiudicataria, supportata dal relatore, già in sede d’offerta, tematiche di Project Management presenti nelle nuove norme (mobilitazione, gradualità dei controlli con sbarramento al proseguo dell’appalto se non si sono raggiunti gli obiettivi intermedi, start up, etc…).

Scarica la locandina del corso