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Inps sul bonus giovani: Dal 1° luglio nuova restrizione con l’incremento occupazionale netto.

A seguito di una nuova interlocuzione tra Commissione Ue e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, l’ INPS aggiorna le indicazioni operative per l’esonero contributivo totale, previsto dal DL Coesione, per l’assunzione di giovani under 35.  

L’ incentivo in questione consiste in un esonero contributivo pari al 100% dei complessivi contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro, con esclusione dei premi e contributi INAIL, nel limite massimo di importo pari a 500 euro mensili per lavoratore, riconosciuto entro i limiti di spesa e nel rispetto delle procedure, dei vincoli territoriali ( nella ZES il limite massimo di importo raggiunge i 650 euro ) e dei criteri di ammissibilità.

Ora, su richiesta dalla Commissione UE, il requisito dell’ incremento occupazionale netto, previsto all’ art 22, comma 3 del DL 60/2024 inizialmente solo per le assunzioni nelle Regioni appartenenti nella Zona Economica Speciale ZES , viene esteso con decorrenza 1 ° luglio 2025 alle assunzioni e trasformazioni su tutto il restante territorio nazionale effettuate ai sensi dell’ art. 22, comma 1 del DL 60 /2024. 

A seguito di tale aggiornamento, con il mess. n. 1935 del 18.06.2025, l’ INPS ha aggiornato le proprie istruzioni contenute nella circ. n. 90 del 12.05.2025 al paragrafo 7. 

Come precisato nella stessa circolare, e come chiarito dalla giurisprudenza comunitaria,  per la valutazione dell’incremento occupazionale netto si deve porre a raffronto il numero medio di unità lavoro–anno ( ULA ) dell’anno precedente all’assunzione con il numero medio di unità lavoro/anno dell’anno successivo all’assunzione.

Per tale motivo, l’esonero contributivo si consolida solo qualora al termine dell’anno successivo all’assunzione si riscontri l’ incremento occupazionale. In caso contrario, il datore di lavoro è tenuto alla restituzione delle quote mensile di contribuzione esonerate.

Di conseguenza, l’INPS ha comunicato che il modulo di domanda già in uso per la richiesta dell’esonero “Bonus Giovani” è stato implementato con l’inserimento della dichiarazione da rilasciare ai sensi dell’art. 47 del D.P.R. n. 445/2000: “la legittima fruizione dell’esonero ex art. 22, comma 1, del decreto-legge 60/2024, per le assunzioni/trasformazioni effettuate a decorrere dal 1° luglio 2025, è subordinata alla realizzazione e al mantenimento dell’incremento occupazionale netto”.    

Fonte: INPS

Appalti pubblici: ANAC e CNEL per un corretto utilizzo dei CCNL

Il 16 giugno 2025 è stato siglato un importante protocollo d’intesa tra l’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) e il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL), nel quadro dell’applicazione del nuovo Codice dei Contratti Pubblici (D.lgs. 36/2023). La cooperazione inter-istituzionale avviata mediante l’accordo si pone come obbiettivi principali : 

  • verifica dell’equivalenza tra CCNL: uno dei nodi critici nella gestione degli appalti pubblici riguarda la corretta applicazione dei contratti collettivi nazionali di lavoro (CCNL). Grazie alla cooperazione tra ANAC e CNEL, verrà facilitata la consultazione e la verifica dell’equivalenza tra contratti collettivi attraverso l’utilizzo congiunto delle rispettive banche dati, in particolare dell’Archivio nazionale dei contratti collettivi gestito dal CNEL. Ciò contribuirà a contrastare fenomeni di dumping contrattuale e ad assicurare condizioni eque per i lavoratori coinvolti negli appalti pubblici;
  • supporto alla trasparenza e alla qualità delle politiche occupazionali: l’accordo prevede la realizzazione di studi e ricerche sulle implicazioni economico-sociali del Codice dei contratti pubblici, con particolare attenzione ai riflessi occupazionali e alla valutazione di impatto delle clausole sociali. Il protocollo contempla anche attività di formazione e divulgazione rivolte agli operatori economici e alle stazioni appaltanti, per favorire una corretta applicazione della normativa e valorizzare i benefici dell’inclusione lavorativa.
  • Centrale nell’accordo è la promozione dell’inclusione lavorativa nel sistema degli appalti pubblici: il protocollo prevede la predisposizione di atti-tipo e linee guida rivolti alle stazioni appaltanti, al fine di integrare clausole sociali nei bandi di gara che incentivino l’inserimento lavorativo di persone in esecuzione penale. Ciò rappresenta un passo significativo per superare le barriere all’occupazione per categorie svantaggiate, promuovendo una reintegrazione sociale stabile;

Altro elemento centrale nell’accordo è l’impiego dell’Archivio nazionale dei contratti collettivi di lavoro, gestito dal CNEL. Questo strumento consentirà alle amministrazioni pubbliche di identificare con maggiore precisione i CCNL “equivalenti”, cioè quelli realmente applicabili in relazione al tipo di appalto, assicurando il rispetto delle norme del Codice e prevenendo fenomeni di dumping contrattuale.

L’intesa ANAC-CNEL rappresenta un modello virtuoso di cooperazione istituzionale che, oltre a migliorare l’efficacia della normativa sugli appalti, offre un contributo concreto alle politiche di inclusione e reinserimento lavorativo. In un contesto in cui il lavoro è uno dei principali strumenti per prevenire il rischio di recidiva, l’adozione sistematica di clausole sociali nei bandi pubblici può diventare un volano per una giustizia realmente riabilitativa e una società più coesa. 

Fonte: LavorosiCNEL

Ministero del Lavoro: Linee guida sull’ Intelligenza Artificiale nel mondo del lavoro

IL 14 aprile scorso è stata avviata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali la prima consultazione pubblica sulle Linee guida per l’ implementazione dell’ Intelligenza artificiale nel mondo del lavoro. Il documento mira a orientare imprese, lavoratori e tutti gli stakeholder nella transizione digitale con un approccio che coniuga innovazione, benessere, sicurezza e tutela dei diritti nel mondo del lavoro.

Conclusa il 21 maggio scorso, la consultazione ha portato il Ministero a redigere un  rapporto dal quale emerge una prima analisi dei contributi ricevuti tramite i questionari. 

Le considerazioni dei partecipanti rispetto agli aspetti normativi e giuridici della Linee guida hanno evidenziato :

•  In relazione alla responsabilità legale e alla governance la necessità di definire chiaramente chi è responsabile in caso di errori o danni causati da sistemi di IA. In caso di bias, opacità o malfunzionamenti, è stato suggerito di prevedere una responsabilità condivisa tra chi sviluppa e chi adotta il sistema. A tal fine è stato sottolineato che le decisioni automatizzate che incidono sui diritti dei lavoratori non possono essere lasciate all’algoritmo. Serve una supervisione umana effettiva, come previsto dall’AI ACT e per questo è proposta la creazione di comitati etici aziendali con funzioni di supervisione e controllo anche mediante audit standardizzato integrato nei sistemi di compliance già esistenti

•  Rispetto al tema della sicurezza e tutela dei diritti, gli utenti esprimono l’opportunità di inserire lo stress da automazione nella valutazione dei rischi e redazione del DVR ;  l’ obbligo di “ human in the loop ” per decisioni ad alto impatto come assunzioni e licenziamenti ; il pieno coinvolgimento delle rappresentanze sindacali nei processi di adozione.

•  Il tema formazione e sviluppo delle competenze è stato ritenuto un elemento cruciale dai partecipanti alla consultazione. Tra le proposte formazione obbligatoria e continua, ampio supporto all’uso di voucher, fondi interprofessionali e Fondo Nuove Competenze con l’ istituzione di un albo nazionale di esperti IA & lavoro per supportare imprese e PA nella progettazione formativa. 

I fondi interprofessionali sono considerati una leva strategica per finanziare corsi sull’IA, con la proposta di destinare almeno il 10% dei piani formativi a questi temi. Da valorizzare anche il ruolo degli enti bilaterali nella progettazione e valutazione dei percorsi formativi.

Scarica le Linee guida per l’ implementazione dell’ Intelligenza artificiale nel mondo del lavoro

Scarica il rapporto del Ministero del Lavoro

Fonte: Ministero del Lavoro e delle politiche socialiLavoro.si

Deliceto sperimenta la vigilanza privata: un modello di sicurezza e partecipazione civica

Un plauso all’iniziativa del Comune di Deliceto, in provincia di Foggia, che ha avviato un servizio sperimentale di vigilanza privata destinato a proteggere i beni comunali.

Si tratta di un passo concreto per difendere il patrimonio collettivo: l’intervento prevede infatti un presidio costante e controlli regolari in parchi pubblici, aree verdi, edifici comunali, scuole e centri sportivi, cosicché possa fungere da deterrente a comportamenti illeciti. 

Questa fase pilota potrà rappresentare un modello per altri piccoli comuni interni, spesso dimenticati, ma ricchi di potenzialità.

In un’epoca in cui la sicurezza urbana è spesso demandata solo alle forze pubbliche, l’esempio di Deliceto evidenzia come la sinergia tra amministrazione, cittadini e operatori privati possa davvero fare la differenza.

Ciò che rende encomiabile questa scelta è la sua doppia valenza: da un lato, la sicurezza aumenta, con una risposta rapida ed efficace sul territorio; dall’altro, l’iniziativa promuove senso civico, rispetto per gli spazi comuni e partecipazione attiva dei cittadini. Una vigilanza “di prossimità” che incoraggia la comunità a prendersi cura del proprio ambiente.

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