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Maria Cristina Urbano: Il PNRR vigila poco

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L’intervento di Maria Cristina Urbano, presidente di Assiv (Associazione Italiana Vigilanza e Servizi Fiduciari)

La proposta di Beppe Grillo di procedere alla costituzione del ministero per la Transizione ecologica risulta aver ricevuto positiva accoglienza da parte del presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi. Se ciò risponde al vero, e ci pare che anche le autorità europee vedrebbero con favore una rinnovata attenzione al New Green Deal, tale decisione potrebbe avere  ripercussioni positive su diversi fronti. Potrebbe, in primo luogo, costituire l’argomento (non solo simbolico) affinché la i militanti del Movimento 5 stelle diano il via libera alla costituzione di un Governo che, conoscendo il sentiment della base del Movimento, non poteva considerarsi scontata.

Allo stesso modo, ci pare che Draghi abbia contestualmente inviato un messaggio di grande attenzione verso le associazioni di categoria, che per prime hanno proposto il nuovo dicastero. E ciò, alla luce del recente passato, è a suo modo altrettanto dirompente. Nella mia veste di presidente di una associazione di comparto, quella degli Istituti di Vigilanza Privata (IVP) afferenti a Confindustria (Assiv), non posso che esprimere tutto il mio compiacimento rispetto l’auspicato cambio di passo.

Troppo spesso, infatti, negli ultimi anni si è dovuto prendere atto dell’esistenza di un profondo scollamento tra la burocrazia ministeriale e le associazioni. Il fisiologico confronto tra pubblica amministrazione e “parti sociali” si è oramai tradotto nel patologico sopravvento della logica del più forte (ossia di chi ha maggiore facilità di accesso a certe stanze), a prescindere dalle ragioni di merito ed in spregio al principio di leale collaborazione tra le parti.

Il caso che conosco bene è quello del ministero dell’Interno, in particolare dell’ufficio preposto alle attività di indirizzo e controllo sulla vigilanza privata, che a nostro avviso avrebbe potuto meglio assolvere al proprio ruolo di pubblica amministrazione se avesse correttamente coinvolto nel processo decisionale i soggetti chiamati ad applicare le misure da adottare, anziché limitarsi con incomprensibile supponenza a porre il comparto dinanzi scelte e decisioni già assunte. Che poi tali decisioni si siano sin troppo spesso dimostrate palesemente errate, è un dato di fatto. Dato di fatto facilmente desumibile anche dalla necessità del Parlamento di intervenire in fretta e furia con misure correttive su provvedimenti il cui impatto destabilizzante sul comparto non era stato correttamente valutato da parte del Viminale (su tutte il tema della guardia particolare giurata autonoma). Potrei portare molti altri esempi, ma è forse inutile sottolineare una profonda delusione per le quale ho speso già troppe parole.

D’altra parte, il settore degli IVP si è caratterizzato negli ultimi anni per soluzioni tecnologiche di altissimo livello. Gli investimenti che sono stati effettuati dagli associati Assiv hanno rappresentato quote parti significative dei fatturati annuali delle singole aziende, segnando una marcata spinta verso l’innovazione e l’integrazione virtuosa tra tecnologia e fattore umano. Auspichiamo quindi un rinnovato interesse verso l’innovazione della Pubblica Amministrazione, capace di fornire alle imprese servizi adeguati nella qualità e nei tempi di erogazione, perché oggi più che mai comprendiamo cosa intendesse l’economista Von Mises quando affermava oramai oltre 60 anni orsono che la burocrazia si nutre di se stessa… perchè una Pubblica Amministrazione rinnovata ed innovativa significherebbe maggior attenzione al Green Procurement, capace di valorizzare le imprese che hanno investito in tecnologie efficienti; e stazioni appaltanti più qualificate, capaci di dare il giusto peso al costo del fattore umano, evitando di svilire i lavoratori e la loro professionalità.

Se il futuro, ormai pare plausibile, Governo Draghi saprà indicare la strada in questa direzione, avremo fatto non il primo passo, certo, ma un passo importante.

Rileviamo, in proposito, come il PNRR presentato in parlamento nelle scorse settimane, pur riservando all’innovazione un ruolo di primo piano, non impatta, nella sua messa a terra, sulla vigilanza privata se non in modo residuale. Non sono contemplate misure capaci di implementare politiche integrate per la sicurezza, costruite sull’imprescindibile partnership tra pubblico e privato. Eppure, la sicurezza, al pari di un efficiente sistema giudiziario e di una adeguata politica fiscale, rappresenta il sostrato sul quale è possibile far germogliare la ripresa economica.

Le premesse affinché le cose cambino ci sono tutte. Speriamo di essere tutti all’altezza del compito che attende il nostro Paese.

Covid-19: le agevolazioni fiscali per vaccini e DPI

Fondazione Studi Consulenti del Lavoro – Covid-19: le agevolazioni fiscali per vaccini e dispositivi di protezione individuale

Pubblichiamo l’approfondimento che analizza gli incentivi contenuti nel decreto Rilancio poi incrementati dalla legge di Bilancio 2021.

Al fine di favorire l’adozione di misure dirette a contenere e contrastare la diffusione dell’epidemia da Covid-19 nei luoghi di lavoro, il decreto legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito con modificazioni dalla L. 17 luglio 2020, n. 77, nel Titolo VI dedicato alle
“Misure fiscali”, ha introdotto:
• con l’articolo 125, un credito d’imposta in relazione alle spese sostenute nel 2020 per la sanificazione degli ambienti e degli strumenti utilizzati, nonché per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale (DPI) e di altri dispositivi atti a garantire la salute
dei lavoratori e degli utenti;
• con l’articolo 124, una disposizione agevolativa ai fini Iva per l’acquisto dei beni considerati necessari per il contenimento e la gestione dell’emergenza epidemiologica.
Oltre alla trattazione delle citate misure previste dal c.d. decreto Rilancio, con il presente approfondimento sono analizzate:
• le ulteriori agevolazioni ai fini Iva disposte dalla legge di Bilancio 2021 per la cessione dei vaccini Covid-19 e dei kit diagnostici;
• i criteri di individuazione dei dispositivi di protezione individuale detraibili ai fini delle imposte dirette
.

A corredo pubblichiamo un articolo pubblicato sul sito Punto Sicuro dove viene analizzato l’approfondimento della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro

Istat: Nota sull’andamento dell’economia italiana

Istat: Nota mensile sull’andamento dell’economia italiana (gennaio 2021)

Le prospettive economiche internazionali sono in graduale miglioramento. Nel quarto trimestre, il Pil cinese e quello degli Stati Uniti hanno entrambi segnato un aumento rispetto ai tre mesi precedenti.


Nello stesso periodo, il Pil dell’area euro è diminuito, sintetizzando andamenti eterogenei tra paesi, con flessioni dell’attività sia in Francia sia in Italia e incrementi in Germania e Spagna.

A dicembre, è proseguita la fase di debolezza della produzione industriale italiana evidenziata anche dalla riduzione dell’indice di diffusione tra i settori. Indicazioni complessivamente positive si registrano per gli ordinativi esteri e le esportazioni.

Il mercato del lavoro, a dicembre, ha mostrato decisi segnali negativi, con un calo congiunturale dell’occupazione e un aumento della disoccupazione e dell’inattività, interrompendo il processo di recupero dei mesi precedenti. In diminuzione le ore pro capite effettivamente lavorate nella settimana.

L’attenuazione della dinamica deflativa della componente energetica e la moderata crescita dell’inflazione nei servizi, a gennaio, hanno riportato su valori positivi la variazione annua dei prezzi al consumo.

A gennaio, gli indici di fiducia hanno segnato una sostanziale stabilizzazione delle aspettative: al lieve calo della fiducia dei consumatori si è accompagnato un moderato aumento di quella delle imprese.

Fonte: ISTAT

Piano vaccini anti Covid-19, aggiornamento delle categorie target prioritarie e delle fasi della campagna vaccinale

Piano vaccini anti Covid-19, aggiornamento delle categorie target prioritarie e delle fasi della campagna vaccinale

Il ministero della Salute in collaborazione con la struttura del Commissario Straordinario per l’emergenza COVID, AIFA, ISS e AGENAS ha elaborato il documento Raccomandazioni ad interim sui gruppi target della vaccinazione anti-SARS-CoV-2/COVID-19  che aggiorna le categorie a cui offrire la vaccinazione e l’ordine di priorità per l’attuazione della seconda fase del Piano strategico dell’Italia per la vaccinazione anti SARS-CoV-2/COVID-19, adottato con DM del 2 Gennaio 2021, in base all’evoluzione delle conoscenze e alle informazioni sui vaccini disponibili.

Il documento ha ricevuto parere positivo da parte del Consiglio Superiore di Sanità ed è stato oggetto di un confronto con il Presidente e alcuni componenti del Comitato Nazionale di Bioetica. 

Il gruppo di lavoro permanente su SARS-CoV-2 del Consiglio Superiore di Sanità ha ritenuto largamente condivisibile l’impostazione adottata nel documento, che appare ispirata a principi di equità, protezione, promozione della salute e del benessere, concordando che i vaccini a cui, sulla scorta delle informazioni attualmente disponibili, si attribuiscono maggiori capacità protettive da malattia (vaccini che impiegano la tipologia dell’RNA messaggero) vengano riservati alle categorie di soggetti connotate da maggior rischio di letalità correlata al COVID-19.

Il gruppo di lavoro ha considerato inoltre altrettanto ragionevole che il vaccino di AstraZeneca sia offerto preferenzialmente a soggetti di età compresa tra i 18 e i 55 anni per i quali sono disponibili evidenze maggiormente solide.

Consulta

Fonte: Ministero della Salute