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DALLE REGIONI E DALLE PROVINCE AUTONOME

Regione Abruzzo
Ordinanza n. 67 del 28 maggio 2020

Emergenza COVID-19. Percorsi di formazione professionale e di istruzione di competenza della Regione Abruzzo. Disposizioni

Regione Campania
Ordinanza n. 53 del 29 maggio 2020

Ulteriori misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19.
Ordinanza ai sensi dell’art. 32, comma 3, della legge 23 dicembre 1978, n.833 in materia di igiene e sanità pubblica e dell’art. 3 del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19. Disposizioni ai sensi dell’art.1, comma 16 decreto-legge 16 maggio 2020, n.33.

Regione Molise
Ordinanza n. 32 del 28 maggio 2020

Ulteriori misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid 19. Ordinanza ai sensi dell’art. 1
comma 14, del Dl 16 maggio 2020, n. 33 e del DPCM 17 maggio 2020.
Aggiornamento delle linee guida per la riapertura delle attività economiche e produttive approvate con Ordinanza del Presidente della Giunta reginale del Molise n. 31 del 17 maggio 2020

Regione Valle d’Aosta
Ordinanza n. 223 del 28 maggio 2020

Misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 finalizzate alla revisione dei servizi di trasporto pubblico locale.

Scarica le ordinanze:

Speciale Coronavirus: il primo dossier di Europa Atlantica sulla pandemia

Speciale Coronavirus: il primo dossier di Europa Atlantica sulla pandemia

Segnaliamo il Dossier di Europa Atlantica sul Covid 19.

“In questo primo dossier di approfondimento sull’epidemia del nuovo coronavirus sono state raccolte alcune delle analisi pubblicate sul blog europaatlantica.it tra i mesi da Febbraio a Maggio 2020, durante l’emergenza pandemica, in particolare nella fase di inizio diffusione in Italia ed Europa.  

Si tratta di analisi pubblicate nel corso dell’evoluzione della crisi, per cui, nonostante alcuni dati nel tempo possano essere cambiati o anche alcuni eventi citati possano avere avuto una evoluzione, si è preferito mantenere i testi nella loro forma originale, al momento della pubblicazione, riportando anche la data originale di pubblicazione, per una più precisa rappresentazione anche del divenire dell’emergenza.

Alcuni autori mettono in risalto quali epidemie hanno colpito gli esseri umani nei secoli e come si manifesta quella attuale, altri si sono concentrati su aspetti di natura sociologica o politologica, affrontando uno dei temi maggiormente controversi in questo periodo come quello della comunicazione, altri ancora si sono in particolare soffermati sul tema dell’uso delle nuove tecnologie per contrastare la diffusione del virus. Infine, nella parte finale, sono stati messi in risalto alcuni elementi emersi sul fronte dei rapporti internazionali e in particolare il ruolo svolto dai paesi alleati e dalla NATO nel fronteggiare la crisi”.

Fonte: Europa Atlantica

Info dalle regioni e dalle province autonome del 28 maggio 2020

Regione Abruzzo

Ordinanza n. 66 del 27 maggio 2020

Emergenza COVID-19. Ordinanza contingibile e urgente per consentire il ricorso temporaneo a speciali forme di gestione dei rifiuti provenienti dalle attività produttive ai sensi dell’art. 191 del D.lgs. 03.04.2006, n. 152 e s.m.i. e art. 53 della L.R. 45/07 e s.m.i. – Disposizioni tecnico-gestionali per il corretto smaltimento dei Dispositivi di Protezione Individuali (DPI), provenienti dalle attività economico-produttive

 

Regione Calabria

Ordinanza n. 46 del 27 maggio 2020

  

Urgenti misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-2019 proporzionate all’evolversi della situazione epidemiologica. Ordinanza ai sensi dell’art. 32, comma 3, della legge 23 dicembre 1978, n. 833 in materia di igiene e sanità pubblica: disposizioni in materia di trasporto pubblico.

 

 

Regione Lazio

Decreto n. 43 del 27 maggio 2020

Ulteriori misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-2019. Riavvio di ulteriori attività economiche, produttive e sociali. Ordinanza ai sensi dell’articolo 32, comma 3 della legge 23 dicembre 1978, n. 833 in materia di igiene e sanità pubblica

 

Regione Piemonte

Decreto n. 64 del 27 maggio 2020

 

DispoS:????oni attuative per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19. Ordinanza ai sensi dell’art. 32, comma 3, della legge 23 dicembre 1978, n. 833 in materia di igiene e sanità pubblica. Integrazione al Decreto n. 63 del 22 maggio 2020.

 

Regione Toscana

Decreto n. 60 del 27 maggio 2020

 

Contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19. Ulteriori misure per la Fase 2

 

Huffpost, Maria Cristina Urbano: Utilizzare gli assistenti civici sarebbe un pericoloso azzardo

 

Maria Cristina Urbano: Utilizzare gli assistenti civici sarebbe un pericoloso azzardo

 

 

L’attività di vigilanza privata trova la sua disciplina nel Testo Unico di Pubblica Sicurezza che limita il campo di attività alla tutela dei beni, previa stipula di un contratto tra il proprietario del bene e l’istituto di vigilanza privata a cui la guardia particolare giurata risponde. 

A partire dalle fine del 2007, a seguito di una condanna della Corte di Giustizia dell’Unione europea nei confronti dell’Italia, il settore ha conosciuto un profondo cambiamento normativo che ha posto a fondamento oggettivo del sistema una serie di requisiti minimi di qualità, sia a carico di imprenditori e istituti, sia per quanto attiene le singole guardie particolari giurate; in assenza di tali requisiti il ministero dell’Interno, amministrazione sotto il cui controllo operiamo, per il tramite delle Prefetture, non rilascia o rinnova la licenza, senza la quale non è possibile operare.

 

Nel corso degli anni, e per riserva di legge, altri e più delicati compiti sono stati riservati alle Guardie particolari Giurate, se non svolti direttamente dalle forze dell’ordine: sicurezza portuale, aeroportuale, nelle stazioni. Quale presidente di Assiv, l’associazione degli Istituti di Vigilanza Privata e servizi fiduciari maggiormente rappresentativa, ho ritenuto importante ricordare per sommi capi il perimetro operativo del comparto, alla luce di quanto annunciato alcuni giorni orsono dal ministro Boccia.

Il ministro per gli Affari Regionali ha lanciato l’idea di un bando per 60.000 assistenti civici volontari, rivolto per lo più a inoccupati e percettori del reddito di cittadinanza, il cui compito primario dovrebbe essere quello di controllo del territorio affinché siano rispettate le norme di contenimento del Covid, in particolare quelle sul distanziamento sociale e sull’uso delle mascherine.
Trovo l’iniziativa avventata e potenzialmente pregna di rischi.

Lungi da me assumere una posizione preconcettualmente difensiva di una posizione di mercato, anche perché ciò che rappresentano gli istituti di vigilanza privata nel contesto del sistema di sicurezza del Paese non è in alcun modo comparabile con la figura che vorrebbe introdurre il Ministro Boccia. E’ mia intenzione, al contrario, mettere a disposizione della politica l’esperienza e la professionalità che ci proviene dal lunghissimo operare nell’ambito della sicurezza, in funzione complementare alle Forze dell’Ordine.

Ebbene, tutto considerato, mi pare di poter affermare in piena onestà che immaginare di mandare sulle strade migliaia di persone senza un ruolo ben definito, che dovrebbe discendere per forza di cose anche dal possesso di caratteristiche e requisiti minimi di professionalità e formativi, costituisce un pericoloso azzardo. Peraltro in un momento grave per il Paese, nel quale l’azzardo è l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno.

È evidente, infatti, che gli assistenti civici, nell’esercizio delle funzioni che si immagina di assegnare loro, non potranno essere equiparati né a pubblici ufficiali (come le forze dell’ordine), né a incaricati di pubblico servizio (come le guardie giurate), rimanendo semplici cittadini. Una versione certamente nobilitata della vecchia iniziativa delle ronde di cittadini, che tuttavia non potrà evitare di incorrere negli stessi problemi e rischi, connessi anche e soprattutto all’incolumità personale dei volontari, rischi che saranno anzi moltiplicati come conseguenza dell’enorme numero dei volontari.

Una semplice pettorina di colore sgargiante non può certo evitare la molteplicità di situazioni di rischio cui si esporranno più o meno consapevolmente. E in tutta questa vicenda, sembra che ad essere assente sia proprio la consapevolezza.
Il mondo della sicurezza privata già annovera le figure professionali che, in ragionevole sicurezza, potrebbero essere utilizzate dai comuni per i compiti di controllo e di verifica di cui parla il Ministro Boccia. Al mondo del volontario andrebbero invece lasciati i moltissimi compiti cui sempre ha dimostrato di sapere fornire efficace risposta, e nell’attuale contingenza purtroppo ha assunto nuova urgenza l’assistenza ad anziani e bisognosi.

Il problema, forse, consiste nel fatto che il servizio dei primi andrebbe pagato, quello dei volontari chissà… Sempre che, come qualcuno ha già ipotizzato, l’iniziativa promossa dal Ministro Boccia non costituisca premessa per una non troppo lontana strategia di assunzioni in massa, senza concorso, da parte degli enti locali. Quest’ultima ipotesi appartiene probabilmente al campo della semplice diatriba politica, ma su valutazioni ben più fondate e argomentate ci uniamo alle considerazioni già espresse dai Ministri Lamorgese e Guerini, contrari all’iniziativa, per chiedere al Ministro Boccia di soffermarsi sulle criticità e i rischi cui esporrebbe i volontari e la collettività.

Dopo tante norme, regolamenti, circolari e ogni altro orpello del quale è capace la nostra burocrazia, che hanno certamente permesso l’elevata qualificazione del comparto della vigilanza privata, gravando tuttavia imprenditori ed operatori di assai onerosi obblighi formativi, organizzativi e prestazionali, assistiamo con sconcerto alla facilità con la quale si propone di affidare compiti delicati a persone prive di ogni qualificazione. Un po’ di coerenza, per cortesia!

 Dal Blog di Maria Cristina Urbano Huffpost