Home Blog Pagina 759

Legge di Bilancio 2019_ Servizi antipirateria

La legge n. 145 del 30 dicembre 2018 concernente: “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021” (Legge di Bilancio 2019),  pubblicata in GURI n. 302 del 31 dicembre 2018, Supplemento  ordinario n. 62, all’articolo 1, comma 1132, lettera b) proroga al 31 dicembre 2019 la possibilità di impiegare nei servizi antipirateria  Guardie particolari Giurate  che non abbiano ancora frequentato i corsi teorico-pratici individuati dall’articolo 6 del Decreto del Ministro dell’interno 15 settembre 2009, n. 154 “Regolamento recante disposizioni per l’affidamento dei servizi di sicurezza sussidiaria nell’ambito dei porti, delle stazioni ferroviarie e dei relativi mezzi di trasporto e depositi, delle stazioni delle ferrovie metropolitane e dei relativi mezzi di trasporto e depositi, nonché’ nell’ambito delle linee di trasporto urbano, per il cui espletamento non è richiesto l’esercizio di pubbliche potestà, adottato ai sensi dell’articolo 18, comma 2, del decreto-legge 27 luglio 2005, n. 144, convertito, con modificazioni, dalla legge 31 luglio 2005, n. 155, a condizione che questi abbiano partecipato per un periodo di almeno sei mesi, quali appartenenti alle Forze armate, alle missioni internazionali in incarichi operativi e che tale condizione sia attestata dal Ministero della difesa.

 

Qui trovi il testo completo della Legge di Bilancio 2019

http://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2018-12-31&atto.codiceRedazionale=18G00172&elenco30giorni=false

 

 

 

ASSIV: la Sicurezza Privata, importante e conveniente per il Paese

Assiv, nella persona del suo Presidente, Maria Cristina Urbano, è la protagonista della Cover Story del numero 45 di S News.
Una cover splendidamente singolare per… vari motivi.

Innanzitutto perché, finalmente, c’è una Donna, secondo perché si tratta del Presidente di un’Associazione, l’Associazione Italiana della Vigilanza e dei Servizi Fiduciari.

Sin dalle prime battute si intuiscono immediatamente il passo ed il taglio dell’intervista: chiara, diretta, profonda. Molti i temi che il Presidente affronta con energica determinazione ed al contempo con garbato stile e sincera partecipazione.

Si tratta dei temi vitali della Vigilanza Privata, della Sicurezza Privata. Ad uno ad uno il Presidente li analizza, sviscerandoli sempre in modo propositivo, proattivo, collaborativo nei confronti dell’interlocutore al quale si indirizza. Molti dunque gli spunti di riflessione, e non solo per il settore della Vigilanza, ma per l’intero comparto della Sicurezza.

Buona lettura, quindi!

 

ASSIV: LA SICUREZZA PRIVATA, IMPORTANTE E CONVENIENTE PER IL PAESE

Presidente Urbano, siamo quasi a fine 2018, un anno dopo l’importantissimo Convegno che, come ASSIV, avevate tenuto al Senato a fine 2017 sul possibile futuro della “Sicurezza Partecipata”. A che punto siamo?
La ringrazio per la domanda, che mi consente di rispondere in maniera diretta, senza preamboli. Siamo allo stesso punto di prima. Abbiamo sperato che il nuovo Governo, ed in particolare il Ministro Salvini, che della Sicurezza del Paese e dei cittadini ha fatto il suo cavallo di battaglia, riservasse la giusta attenzione al comparto Sicurezza Privata, ma così non è stato, almeno per ora. Molti proclami, ma niente fatti, e mi pare che sia andata sprecata un’occasione perfetta per dimostrare come la Sicurezza Privata possa e debba integrarsi con quella Pubblica, per aumentare i livelli di Sicurezza del Paese. Il Decreto Sicurezza è passato senza alcuna apertura al nostro ruolo: e sì che gli spazi ci sarebbero stati! E questo senza alterare in alcun modo i limiti e la natura delle nostre attività. Su questo ultimo tema, Assiv si è spesa, anche nelle passate legislature, con molta chiarezza, proponendo soluzioni di grande efficacia sul piano della Sicurezza e di grande interesse per la Pubblica Amministrazione sul piano dell’efficientamento delle risorse. Pensavamo che la chiusura fosse di tipo ideologico, e che questa fosse superata, ma, ad oggi, non abbiamo segnali di apertura.

In che senso?
Mi riferisco alle nostre iniziative di proposta legislativa sulla Close Protection e sulla Sicurezza all’Estero. L’apertura a compiti di Sicurezza Sussidiaria, non necessariamente rivolta alla tutela del patrimonio, come già succede nei servizi riservati al nostro personale decretato negli aeroporti, nei porti, nelle stazioni, e sempre sotto il controllo e coordinamento delle Forze dell’Ordine, potrebbe consentire il recupero di risorse proprio per potenziare le Forze dell’Ordine, che sono chiamate a compiti sempre più gravosi e “costosi”, in termini di preparazione ed equipaggiamento. Si tratta di integrazione, e certo non di sostituzione, sull’esempio di molti Paesi Europei e degli USA. Ma anche qui, le nostre iniziative hanno suscitato interesse, ma niente di più. Le resistenze sono fortissime. Faccio solo un esempio: il Decreto Minniti sulla Sicurezza Urbana non prevedeva ruoli per il settore, e dire che da anni collaboriamo con i Comuni  per tutelare il patrimonio comune ed il decoro dei quartieri, con forme sempre più avanzate di supporti tecnologici: mi riferisco ai sistemi di Videosorveglianza di ultima generazione,  ed alle loro molteplici funzioni di raccolta e selezione dati. L’attuale ripresa governativa del Decreto di nuovo ci lascia fuori: si privilegiano forme di partecipazione volontaria di gruppi di cittadini variamente aggregati, ma non si pensa ad un serio progetto di integrazione con le strutture degli Istituti di Vigilanza Privata, capillarmente presenti sul territorio.

Forse perché gli Istituti di Vigilanza sono attività commerciali ed hanno clienti privati?
Il fatto di essere attività commerciali e di avere clienti privati, non confligge con il nostro ruolo pubblico, altrimenti perché il legislatore ha inteso normare il settore in maniera così puntuale, definendo lo status delle GPG quali incaricati di pubblico servizio e le attività come complementari e sussidiarie a quelle delle Forze dell’Ordine?  La nostra presenza sul territorio, con migliaia di radio pattuglie collegate con Centrali Operative, spesso all’avanguardia tecnologica e certificate UNI, ad esempio, e comunque sempre collegate con le Questure, già potrebbe, se messa a sistema, dare un contributo significativo alla Sicurezza diffusa. Se poi si volesse fare un deciso salto di qualità, potenziando gli sgravi fiscali non solo sui sistemi di allarme, ma anche sui contratti di collegamento alle Centrali degli Istituti di Vigilanza, si assisterebbe ad un cospicuo aumento di abbonati, e quindi delle pattuglie a presidio di tutto il territorio, con un conseguente incremento dei livelli di Sicurezza Collettiva. Il minor gettito fiscale verrebbe compensato dal maggior gettito IVA ed IRES, generato dai nuovi contratti, inoltre vi sarebbe un aumento degli occupati nel settore, che sono, non dimentichiamolo, Professionisti della Sicurezza. Anche queste proposte ASSIV, al momento, non sono state accolte, ma vi è fermento su molti territori:  alcuni Sindaci, più illuminati di altri, e trasversali agli schieramenti politici sulla specifica questione, hanno deciso di investire nella Sicurezza Privata, ma le polemiche non mancano, perché la Sicurezza Privata è ancora vista, da una consistente parte dell’opinione pubblica, come una protezione per i ricchi, ed oggi, si sa, la politica è più che mai nelle mani dell’opinione pubblica, che viene orientata più da slogan che da conoscenze. Un impianto anti intrusione con collegamento ad un Istituto di Vigilanza è veramente alla portata della maggioranza delle famiglie e dei piccoli commercianti. E questo è un fatto!

E allora, quale la vostra proposta?
Penso che la politica ci dovrà ascoltare. Se il sentimento di insicurezza, oggettiva o percepita che sia, è uno degli argomenti così sentiti dalla popolazione, ne deriva che la Sicurezza, declinata in molteplici sfaccettature, è un valore  oggi imprescindibile, e la nostra categoria, che è chiamata ad occuparsene in forza di legge, è pronta per assumere qui ruoli di complementarietà e sussidiarietà che proprio le norme le riservano. Di fatto, oggi, portiamo avanti compiti difficilmente sostituibili ed essenziali per il buon andamento della macchina Paese: penso al trasporto ed al trattamento del contante, al presidio di sicurezza di moltissimi obiettivi sensibili (tribunali, ospedali), ai compiti già citati che ci affidano le norme speciali. Il fatto è che la nostra categoria è frammentata, e spesso si muove in maniera non unitaria, senza una precisa individuazione delle priorità degli argomenti ed a volte anche in maniera scomposta nei confronti del decisore.

E quindi?
Speriamo di riallacciare un contatto stretto con il Ministero dell’Interno, che è il nostro interlocutore naturale, contatto che, allo stato attuale, si è totalmente rarefatto. Non dimentichiamo che la riforma iniziata nel 2008, e che ha avuto come obiettivo la riqualificazione del settore, ha visto, nella sua fase di elaborazione, un lavoro molto serrato di consultazione con tutte le parti sociali interessate. La riforma, purtroppo, non è ancora andata a regime. Sono passati dieci anni, e ancora siamo lontani sia da un accettabile livello di conformità alle normesia dalla completezza del quadro normativo/regolamentare tracciato dal D.P.R. 153/2008. Il  mese scorso siamo stati chiamati al Ministero dell’Interno per la presentazione del Database Nazionale degli Operatori della Sicurezza Privata, uno strumento che, se ben utilizzato, sarà di grande aiuto per lo snellimento delle pratiche burocratiche relative al rilascio/rinnovo dei decreti del personale operativo, ma servirà anche per avere il quadro aggiornato di tutti gli IVP (Istituti Vigilanza Privata) presenti sul territorio e delle loro caratteristiche. Una vera rivoluzione… annunciata.
Adesso aspettiamo il Decreto sulla Formazione, ma, anche qui, non siamo stati ancora chiamati a fornire il nostro contributo.

Mi sembra dunque di capire che ci sono importanti questioni aperte, corretto?
Certo. Ci sono a tutt’oggi davvero grandi questioni aperte, che hanno un’influenza diretta sul nostro settore, e sulle sue potenzialità di crescita: penso al mancato adeguamento normativodell’80% degli operatori che ancora non ha trovato sistemazione, e che continua a creare uno squilibrio fra operatori economici, e ad impedire, di fatto, il progredire della normazione tecnica di riferimento; penso, con una certa apprensione, alla prossima riforma del Codice Appalti, che potrebbe annullare la prescrizione, peraltro spesso violata dalle stazioni appaltanti, della scelta del criterio dell’OEPV per le gare di servizi ad alta intensità di mano d’opera; penso, sopra ogni cosa, alla trattativa per il rinnovo del CCNL di categoria,  tutt’ora in corso , che  risente pesantemente di tutte le criticità enunciate.
Dobbiamo far capire ai nostri interlocutori sia del mondo politico che dell’apparato amministrativo – giudiziario, che il contributo della Sicurezza Privata alla Sicurezza dei cittadini, delle famiglie, delle aziende è importante e conveniente, e questo in un’ottica di complementarietà, non certo di surroga, dei compiti riservati alla Stato, e dobbiamo inoltre ribadire con forza che queste istanze, le nostre istanze, sono lontane dalle spinte corporativiste di un tempo ormai tramontato, ma interpretano le esigenze imprenditoriali di un settore cresciuto, sia in termini qualitativi che quantitativi, e che, nel terziario, crea posti di lavoro e produce ricchezzaproduce PIL, del quale il nostro Paese ha tanto bisogno.

Quale il suo messaggio conclusivo, Presidente?
Vorrei concludere con l’auspicio che questo nuovo 2019 porti a delle maggiori aperture nei confronti della Vigilanza Privata da parte del nostro Governo, e lo auguro per un migliore futuro sia del settore, che del Paese.

Buon 2019 a tutti!

a cura di Monica Bertolo

21.12.2018
https://www.snewsonline.com/notizie/attualita/assiv_la_sicurezza_privata_importante_e_conveniente_per_il_paese-6502

TAVOLO RINNOVO CCNL DI SETTORE – Resoconto riunioni del 6 e 7 Dicembre 2018

In data 6 e 7 Dicembre 2018 a Roma le Parti Sociali si sono incontrate ed hanno proseguito la trattativa per il rinnovo del CCNL di settore.

In tale occasione è stato definito il testo contrattuale relativo alla “sfera di applicazione CCNL” che prevede un suo sostanziale ampliamento rispetto all’attuale CCNL e riguarderà:

a) il personale con qualifica di guardia particolare giurata;
b) il personale addetto ai c.d. servizi di sicurezza safety, e custodia immobili svolti in regime di committenza pubblica e privata;
c) il personale addetto ai servizi di controllo alle attività di intrattenimento e spettacolo;
d) il personale addetto alle attività di stewarding all’interno degli impianti sportivi.
Il confronto è poi proseguito sul tema degli assetti contrattuali con particolare riferimento a metodi e contenuti della contrattazione integrativa territoriale o aziendale. Sulla tematica della contrattazione di secondo livello la nostra Associazione ha compiutamente motivato le ragioni per le quali non ritiene percorribile l’ipotesi d’introduzione del cd. “elemento economico di garanzia” nei territori ove non sia presente la contrattazione di secondo livello.

La seconda giornata di trattativa è stata invece interamente dedicata alla possibile regolamentazione del “cambio appalto”: nel corso della discussione sono stati affrontati con spirito aperto e costruttivo diversi temi tecnici connessi all’articolato, con riferimento ai prerequisiti di anzianità sul servizio oggetto di cambio appalto che il lavoratore dovrà possedere per vedersi applicata la relativa normativa, al coefficiente da utilizzare per definire il numero di soggetti ai quali riconoscere il diritto alla riassunzione da parte dell’impresa subentrante e al trattamento economico normativo che dovrà loro essere garantito dal nuovo soggetto.
La disciplina del “cambio appalto” per ovvi motivi, è un argomento di assoluta rilevanza e delicatezza per le OO.SS. e l’auspicio condiviso è quello di pervenire ad una definitiva definizione dell’articolato nel corso del prossimo incontro di trattativa previsto il 20 Dicembre a Roma.

Stati generali del “Security Management” Università degli Studi di Tor Vergata Roma 21 e 22 Novembre 2018

Si è conclusa oggi 22 Novembre 2018 la “due giorni” organizzata dal CeSIntES sugli “Stati Generali del Security Management” con il patrocinio, tra gli altri, di ASSIV.
Sono state due giornate intense, dedicate ad una approfondita riflessione sui concetti di sicurezza e di rischio, e di come questi due aspetti, l’uno, il primo, caratterizzato da una alta soggettività, l’altro prevedibile e misurabile, influenzino tutti gli aspetti della vita civile e produttiva del paese.
L’assunto di partenza, che è divenuto il fil rouge di tutto il convegno, è quello che l’idea di security racchiuda in sé un grado altissimo di complessità, sia per le differenti situazioni in cui si declina, sia per gli strumenti, normativi e pratici, con cui viene affrontata.
Fondamentale quindi definire il ruolo del professionista della sicurezza ed i possibili ed auspicabili sviluppi di questa figura nei più vari contesti civili: Università, P.A., mondo produttivo, terziario, e last but not least, il mondo della sicurezza privata.
Tutti di alto profilo gli interventi dei numerosissimi relatori che hanno popolato la “due giorni” di confronto.
Il Presidente ASSIV, Maria Cristina Urbano, ha affrontato il tema del ruolo del Security Manager all’interno degli Istituti di Vigilanza Privata, che, unico caso nel panorama italiano, è figura obbligatoria apicale per gli IVP che rispondo a determinati requisiti dimensionali.
L’auspicio del Presidente è quello di vedere replicato tale obbligo in altri settori sensibili, sia pubblici che privati (per esempio complessi ospedalieri, tribunali) perché la sicurezza, nella sua accezione più ampia, comprensiva delle metodologie di lavoro per il suo raggiungimento, è un valore che protegge non solo gli assets, ma anche i processi produttivi e le persone coinvolte, oltre che la collettività, e solo con professionisti a ciò preparati potremo innalzare i livelli di protezione, attraverso l’applicazione di modelli condivisi e linguaggi comuni.
Il Direttore del CeSIntES, Francesco Farina, ha affrontato il tema degli scenari e percorsi per un modello italiano di Security di riferimento, che, per essere efficace e duraturo, necessita di un’architettura fatta di solide basi normative, culturali e organizzative.
Il Dott. Massimo Marrocco, Presidente A.I.PRO.S., si è focalizzato sulla funzione sempre più moderna e dinamica della security, con un focus sul trattamento dei rischi che devono essere presi in considerazione nelle scelte progettuali di un’Azienda.
La platea, ovviamente composta da addetti ai lavori, si è dimostrata molto interessata alle proposte innovative, anche da portare all’attenzione del decisore, sul ruolo e sulla funzione dei professionisti della security.

ASS.I.V.