Banca d’Italia: Indagine sulle imprese industriali e dei servizi (anno 2021)
Nel 2021 il fatturato e gli investimenti delle imprese italiane dell’industria e dei servizi con almeno 20 addetti sono tornati a crescere, recuperando in parte la flessione osservata nel 2020 per effetto della pandemia. La crescita delle vendite รจ stata sostenuta dalla ripresa sia della domanda interna sia di quella estera e si รจ associata a un aumento della redditivitร aziendale e del numero di ore lavorate, a fronte di un’occupazione sostanzialmente stabile. L’aumento dei prezzi di vendita รจ stato diffuso, sebbene per quasi un quinto delle imprese si sia comunque accompagnato a una riduzione dei margini di profitto.
Nel secondo semestre l’attivitร delle imprese ha risentito dei rincari delle materie prime e delle crescenti difficoltร di approvvigionamento degli input produttivi. Tali ostacoli hanno riguardato la maggior parte delle imprese e si sono associati a una crescita dei prezzi relativamente piรน sostenuta.
Le attese per il 2022 risentono della guerra in Ucraina, che per la maggioranza delle imprese avrร un effetto negativo sulla propria attivitร , ancorchรฉ generalmente contenuto. Le principali preoccupazioni derivanti dal conflitto sono legate alla potenziale riduzione della domanda, a un ulteriore incremento del costo dei beni energetici e al perdurare delle difficoltร di reperimento degli input produttivi. La crescita dei prezzi proseguirebbe nell’anno in corso a fronte di un andamento sostanzialmente stabile delle vendite e di una dinamica meno sostenuta, ma comunque positiva, degli investimenti. L’occupazione riprenderebbe a salire.
La produzione nel settore delle costruzioni รจ cresciuta marcatamente nel 2021, principalmente grazie all’impulso dell’edilizia privata. L’attivitร si stabilizzerebbe nell’anno in corso, ma aumenterebbe l’occupazione.
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Fonte: Banca d’Italia








