S News incontra Maria Cristina Urbano, Presidente Assiv.

Presidente Urbano, ad un anno dalla sua nomina a Presidente dell’Assiv, quale il suo bilancio?
Nel corso dell’ultimo anno l’Associazione è stata impegnata su molti delicati capitoli strategici per il futuro delle imprese associate, ed ha contestualmente rinnovato tutti i suoi Organi Direttivi.
In particolare, l’attenzione principale dell’Associazione rimane sul completamento del processo di qualificazione del settore, che trova nella circolare del Ministero dell’Interno del 6 luglio scorso, l’ultimo step che dovrà portare necessariamente al compimento del nuovo quadro normativo.
Ritengo che la circolare di luglio chiarisca in maniera puntuale tre aspetti: l’inderogabilità della certificazione in ordine al rilascio o al rinnovo delle licenze di polizia ex art. 134 TULPS; la rilevanza degli interessi pubblici che i requisiti obbligatori di cui al D.M. 269/2010 sono chiamati a tutelare; ed il conseguente, necessario rigore nei procedimenti sanzionatori a seguito dell’accertata mancanza degli stessi.
Siamo sicuri della necessità di una rigorosa attuazione delle norme sui requisiti minimi di qualità, non più procrastinabile, e ci pare che la circolare del 6 luglio scorso, pur con la dovuta attenzione ad una progressione di misure modulate nel tempo, dia un limite temporale certo entro il quale si compia il riassetto degli Istituti sul territorio.

Qual è, quindi, il ruolo dell’Associazione in quest’ultima fase del processo d’implementazione della normativa?
L’Associazione si pone, con spirito collaborativo, quale interlocutore  proattivo verso le Prefetture. A tal proposito, il Consiglio Direttivo Assiv ha deliberato un’azione di sensibilizzazione verso tutti gli Uffici Territoriali di Governo, per favorire l’implementazione della normativa. Oggi, a quadro normativo chiuso, (alla riforma manca solo il decreto sulla formazione) risultano ancora moltissimi, troppi Istituti di Vigilanza non certificati ai sensi del D.M. n. 115/2014. Questo è un fatto non tollerabile, che crea gravi sperequazioni tra aziende che hanno investito per adeguarsi alle nuove regole, ed aziende che ancora non lo hanno fatto. Ritengo che l’Associazione debba impegnarsi al massimo, a garanzia delle imprese virtuose.

Perché questa insistenza sull’applicazione della normativa? Potrebbe sembrare un’attività censoria, più che di promozione della categoria.
No, l’ottica non è questa, non ci interessa fare i censori, ma riteniamo, e non da adesso, che solo una vera qualificazione del comparto  porterà a superare in maniera definitiva il deficit reputazionale che investe ancora oggi il settore della Vigilanza Privata, ed a consolidare i presupposti, già oggi esistenti, per una Vigilanza Privata sempre più complementare e sussidiaria alle Forze dell’Ordine, in una visione di sicurezza partecipata, di cui il Paese ha fortemente bisogno. Se riusciremo ad attivare questo processo virtuoso, e se la ripresa economica ci darà una mano, non dubito che potremo anche uscire dalle secche delle gare di appalto pubbliche, aggiudicate al massimo ribasso. La nostra controparte pubblica deve capire che la sicurezza non è un servizio generico, e che qualità e affidabilità hanno costi incomprimibili. La sussidiarietà non può essere svenduta all’ingrosso.

Proprio su quest’ultimo argomento, nei mesi scorsi, si è parlato molto di servizi di stewarding in un ottica di sicurezza partecipata. Le Forze dell’Ordine sembrerebbero preferire di collaborare con gli steward, o comunque con figure spurie, anziché con la vigilanza privata. Di cosa si tratta?
Si è creata qualche confusione a seguito delle circolari diramate dal Capo della Polizia dopo i fatti di Manchester (terrorismo) e Torino (proiezione in piazza San Carlo della finale di Champions League). Le due circolari riguardano il tema della gestione delle manifestazioni, in un’ottica di sicurezza integrata, in cui assumono identico rilievo tanto i profili della security, quanto quelli della safety.
Il fraintendimento deriva dal fatto che, nelle disposizioni del Capo della Polizia si fa riferimento, alla stregua del modello organizzativo previsto per le manifestazioni calcistiche, alla necessità che gli organizzatori degli eventi forniscano un adeguato contributo ad integrazione delle misure pianificate, mediante il concorso nel dispositivo di un servizio di stewarding calibrato in relazione alle esigenze, in un’ottica di partnership pubblico / privato.
Ritengo che il Capo della Polizia abbia voluto citare un esempio di servizio, ed infatti, allo scopo di fare chiarezza sull’argomento, il Ministero dell’Interno ha diramato, lo scorso 2 agosto, una circolare con la quale chiarisce che la ratio delle direttive impartite con le circolari del Capo della Polizia, era quello di dare indicazioni  di carattere operativo alle autorità provinciali di pubblica sicurezza, ed ha puntualizzato che resta impregiudicato il vigente quadro normativo regolamentare, che prevede il ricorso ai servizi di stewarding nell’ambito delle manifestazioni calcistiche e sportive in generale ed ai servizi di assistenza e controllo nell’ambito delle attività di pubblico spettacolo e d’intrattenimento.
Pertanto appare chiaro che il profilo di servizi di sicurezza complementare e sussidiaria è una prerogativa solo della Vigilanza Privata armata.

Ad oggi, quali sono i numeri dell’Assiv?
L’Assiv fa parte del sistema di rappresentanza di Confindustria, attraverso la Federazione ANIE(Federazione Nazionale Imprese Elettroniche ed Elettrotecniche). Rappresentiamo aziende per più di 20.000 dipendenti, per un fatturato di circa un miliardo e mezzo di Euro, su due miliardi e mezzo dell’intero comparto.

Il 30 Novembre si tiene il vostro importante evento pubblico annuale, quest’anno dal titolo “Le nuove frontiere della sicurezza partecipata”.
Certo. Quest’anno abbiamo calendarizzato, per la prima volta in una location di alto profilo istituzionale, il Senato della Repubblica, l’organizzazione di un evento pubblico per fare il punto sulle tematiche affrontate in questi mesi con gli esponenti del mondo politico ed istituzionale, che hanno accolto con interesse le nostre iniziative.