Protocollo operativo a Verona per rafforzare la sicurezza nelle strutture sanitarie locali

Firmato in prefettura, delinea un modello integrato per la tutela di operatori e pazienti, in linea con le direttive del ministro dell’Interno

Risponde a un’esigenza di prevenzione e maggior tutela degli operatori sanitari e dei pazienti all’interno delle strutture sanitarie pubbliche del veronese, in linea con le direttive del ministro Piantedosi orientate a potenziare la sicurezza nei presidi sanitari, che hanno già portato al potenziamento, disposto dal questore, dei posti di Polizia negli ospedali di Borgo Trento e di Borgo Roma.

Si tratta del protocollo operativo sottoscritto questa mattina nella sede della prefettura di Verona dal prefetto Donato Cafagna e dai direttori generali della ULSS 9 Scaligera, Pietro Girardi, e dell’azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona, Callisto Marco Bravi, che rinsalda la collaborazione tra sistema sanitario e le stesse Forze dell’ordine, delineando un modello integrato per prevenire efficacemente minacce o comportamenti violenti ai danni di medici, infermieri, paramedici, andando incontro a una necessità molto sentita sul territorio. .

L’intesa, firmata in presenza anche dei vertici territoriali delle Forze dell’ordine e di rappresentanti del comune e dell’amministrazione provinciale, realizza inoltre, ha osservato il prefetto Cafagna, «le condizioni indispensabili affinché il servizio pubblico sanitario possa svolgersi nel modo più efficiente e sereno a tutela della salute di noi tutti».

Nel dettaglio, in base al protocollo:

– le aziende sanitarie si impegnano ad attuare un programma di misure di prevenzione e protezione a garanzia della sicurezza nei luoghi di lavoro, attraverso la video-sorveglianza, sistemi di teleallarme e la vigilanza diurna e notturna;

– le Forze dell’ordine vigilano sulle strutture sanitarie sia in presenza che da remoto, anche qui tramite sistemi di video-sorveglianza e teleallarme installati in aree reputate “sensibili” delle strutture, e collegati con le centrali e le sale operative di Polizia di Stato e Carabinieri sul territorio;

– saranno avviate iniziative per la formazione e l’informazione, sul tema, del personale sanitario, e di comunicazione delle misure attivate agli utenti, allo scopo di poter prevenire e gestire in sicurezza situazioni di potenziale tensione.

Fonte: Ministero dell’Interno