Il D.Lgs. 209/2024, pubblicato il 31 dicembre 2024, introduce importanti modifiche alla disciplina degli appalti pubblici, con impatti significativi su stazioni appaltanti e operatori economici. A partire dal 1° gennaio 2025, tutte le commesse si sono dovute adeguare adeguate alle nuove disposizioni.
Le novità riguardano temi cruciali come subappalto, penali, affidamenti sotto-soglia, modifiche contrattuali e collegio consultivo tecnico, oltre a interventi rilevanti sulla disciplina dei settori speciali. Cambiano anche gli strumenti di valutazione dell’equivalenza dei CCNL e le regole sulla revisione prezzi.
Il Sole 24 Ore di oggi, 18 marzo, riporta la notizia della pubblicazione del Manifesto dell’Economia dei Servizi, un’iniziativa portata avanti da sedici Associazioni di rappresentanza – tra cui ASSIV – per denunciare le gravi disparità normative tra il settore dei servizi e forniture e quello dei lavori pubblici negli appalti della Pubblica Amministrazione.
Le Associazioni chiedono, tra le altre cose, di rivedere le regole sulla revisione dei prezzi, per evitare il rischio che molti appalti vengano bloccati perché ormai economicamente insostenibili.
Nell’articolo anche il commento di Maria Cristina Urbano, Presidente di ASSIV: “Non si capisce perché i servizi ricevano un trattamento diverso. La cosa straordinaria è che finalmente il nostro mondo, così variegato, si è unito per arrivare a un obiettivo comune.”
Durante l’incontro organizzato da AOR Avvocati si approfondiranno casi pratici legati al Codice dei Contratti Pubblici, di interesse anche per il settore della sicurezza privata.
Intervengono:
Tavolo di lavoro:
Dott. Francesco Santini (SOGESID spa – Ufficio Gare e Contratti)
Avv. Andrea Ruffini (AOR Avvocati)
Avv. Angelo Annibali (AOR Avvocati)
Avv. Matteo Valente (AOR Avvocati)
Avv. Antonella Favale (AOR Avvocati)
Quando? Giovedì 27 marzo, ore 9:30 – 13:00
Dove? Studio AOR Avvocati – Via Sistina, 48 Roma e Live streaming
Per iscrizioni:[email protected] specificando se si vuole partecipare in presenza o da remoto.
Nasce il Manifesto dell’Economia dei Servizi: Le imprese chiedono al Governo equità negli appalti pubblici
Roma, 18 marzo 2025 – È stato lanciato il Manifesto dell’Economia dei Servizi, un documento sottoscritto da sedici Associazioni di rappresentanza che denuncia le gravi disparità normative tra il settore dei servizi e forniture e quello dei lavori pubblici negli appalti della Pubblica Amministrazione.
Attraverso il Manifesto, “Servizi e forniture: invisibili negli appalti, indispensabili per il Paese”, le Associazioni – Afidamp, Agci Servizi, Angem, ANIP-Confindustria, ANIR-Confindustria, ASSIV-Confindustria, Assosistema Confindustria, ConFedersicurezza e Servizi, FIPE-Confcommercio, FNIP-Confcommercio, Fondazione Scuola Nazionale Servizi, ISSA, Legacoopsociali, Legacoop Produzione e Servizi, Unionservizi Confapi, UNIV – lanciano un appello urgente al Governo, affinché vengano corretti i meccanismi di revisione prezzi, che oggi penalizzano un comparto strategico per il Paese, con un impatto su oltre mezzo milione di lavoratrici e lavoratori e un valore economico di circa 70 miliardi di euro.
Un trattamento discriminatorio, dimostrazione del fatto che in Italia c’è un problema culturale nell’ambito degli acquisti della Pubblica Amministrazione, che mette a rischio la stabilità delle imprese del settore e la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori impiegati in servizi essenziali ed indispensabili.
In assenza di interventi immediati, si rischia una situazione insostenibile, con effetti a catena su occupazione e qualità di servizi pubblici essenziali quali pulizia di luoghi pubblici e di lavoro, igienizzazione degli ospedali, mense scolastiche e ospedaliere, raccolta e gestione dei rifiuti, vigilanza privata, fornitura di dispositivi medici, sanificazione e sterilizzazione di dispositivi medici tessili e strumentario chirurgico, gestione di servizi sociosanitari, assistenziali ed educativi.
Per questo motivo, le Associazioni avanzano nel Manifesto quattro richieste al Governo per chiedere: la modifica delle norme sugli appalti pubblici, equiparando le soglie di revisione prezzi per servizi, forniture e lavori; l’obbligo di revisione ordinaria dei prezzi nei contratti pubblici continuativi, oggi lasciato alla discrezionalità delle stazioni appaltanti; la creazione di un dipartimento dedicato alle politiche del settore servizi e forniture, per colmare il gap di attenzione istituzionale; l’apertura di un tavolo di confronto con i ministeri interessati (MIT, MIMIT, MEF).
Il Manifesto è ora a disposizione delle Istituzioni e di tutti gli attori coinvolti. Nei prossimi giorni, le Associazioni annunceranno iniziative pubbliche volte ad avviare un dialogo concreto con il Governo, affinché riconosca l’importanza del settore dei servizi e delle forniture e il ruolo chiave che esso svolge nell’economia italiana.