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UAS nei Servizi di Vigilanza Privata: Webinar ASSIV e Security&Training

di Redazione – 22 Maggio 2025 (S News)

Webinar ASSIV 18-19 giugno 2025

Il mercato dei droni (ed estendendo UAS, ovvero Unmanned Aerial System) è in piena espansione. Dalla logistica all’agricoltura, dalla sicurezza al monitoraggio ambientale, le applicazioni civili e professionali crescono esponenzialmente ogni anno, ma poiché tra normative in evoluzione, nuove tecnologie e un ecosistema ancora in via di definizione orientarsi non è facile, ASSIV ha organizzato un webinar.

Il webinar ASSIV e Security&Training porta il titolo “UAS nei Servizi di Vigilanza Privata”, ha la durata di 6 ore ed è diviso in due pomeriggi, durante i quali verrà analizzato il quadro normativo vigente in materia aeronautica, di pubblica sicurezza e di tutela dei dati personali, per fornire elementi di valutazione sui limiti e le possibilità d’uso di UAS nei servizi di vigilanza privata.

Il Webinar si terrà il 18 e il 19 giugno, dalle ore 15:00 alle 18:00. Intervengono come relatori il Dott. Luigi Cola e l’Avv. Francesco Di Maio.

ICMQ riconosce 3 crediti formativi per i Security Manager UNI 10459:2017.

Per gli Associati ASSIVil webinar è gratuito.

Per iscriversi: [email protected], entro l’11 giugno.

Il Programma e i contenuti del Webinar ASSIV e Security&Training “UAS nei Servizi di Vigilanza Privata”

18 giugno 2025 (15.00-18.00)

1 – Obiettivi del webinar
Analizzare il quadro normativo vigente, in materia aeronautica, di pubblica sicurezza e di tutela dei dati personali e fornire elementi di valutazione sui limiti d’uso di UAS (Unmanned Aerial Vehicles) nei servizi di vigilanza armata.

2 – Panoramica sull’evoluzione del concetto UAS

  • Lo sviluppo degli UAS nei settori professionali;
  • Elementi di comprensione dello spazio aereo e delle regole dell’aria.

3 – La normativa vigente: definizioni e principi operativi

  • Definizioni necessarie per la consapevolezza dell’utilizzo degli UAS;
  • Normativa internazionale: ICAO;
  • Normativa europea:
    – Regolamenti UE 2019/945 e 2019/947;
    – EASA Easy Access Rules;
  • Normativa nazionale aeronautica ENAC:
    – Il Regolamento ENAC del 2021;
    – Linea guida 2020001-nav.

4 – Condizioni operative e licenze

  • Operazioni VLOS (Visual Line of Sight) e BVLOS (Beyond Visual Line of Sight);
  • Operazioni critiche e non critiche;
  • Categorie di operazioni: OPENSPECIFIC CERTIFIED;
  • Operazioni in scenari standard;
  • Licenze, esami.

19 giugno 2025 (15.00-18.00)

5 – Obblighi aeronautici

  • Registrazione e identificazione dei droni.
    – La piattaforma d-flight;
    – Registrazione del drone e dell’operatore;
    – Pianificazione del volo e consultazione delle mappe.
  • Separazione da altro traffico;
  • Richiesta di spazio aereo segregato;
  • Norme sull’assicurazione obbligatoria.

6 – Protezione dei dati personali

  • Normativa GDPR e obblighi relativi al trattamento di dati personali:
    – Base giuridica;
    – Informative;
    – Misure di sicurezza dei dati;
    – Diritti degli interessati;
    – Valutazione di impatto (DPIA);
  • Case study: provvedimento sanzionatorio del Garante Privacy riguardo l’uso da parte della polizia locale del Comune di Treviso e riflessioni sui servizi di vigilanza.

7 – Riflessioni sull’uso di UAS nei servizi di vigilanza armata

  • Caratterizzazione di scenari di utilizzo;
  • Operazioni in spazi aerei di proprietà privata;
  • Bilanciamento tra esigenze di pubblica sicurezza e vincoli aeronautici;
  • Valutazione del rischio.

8 – Conclusioni

  • Incompiutezza ed incertezze nel quadro regolatorio vigente;
  • Riflessioni di sistema e di sviluppo normativo.

9 – Domande e Risposte

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Huffington Post: L’Italia (invisibile) dei servizi

di Maria Cristina Urbano

Un comparto che impiega circa 1 milione di lavoratori, genera oltre 70 miliardi di euro di valore economico e rappresenta fino al 50% delle gare pubbliche. Eppure, nel Codice dei Contratti Pubblici, sembra non esistere. Almeno non con la stessa dignità e tutela garantite al settore dei lavori pubblici

C’è un’Italia che lavora, silenziosa, spesso nascosta dietro sigle e subappalti, che però tiene in piedi la quotidianità del Paese. È l’Italia dei servizi: un comparto che impiega circa un milione di lavoratori, genera oltre 70 miliardi di euro di valore economico e rappresenta fino al 50% delle gare pubbliche. Eppure, nel Codice dei Contratti Pubblici, questa Italia sembra non esistere. Almeno non con la stessa dignità e tutela garantite al settore dei lavori pubblici.

C’è un’Italia che lavora, silenziosa, spesso nascosta dietro sigle e subappalti, che però tiene in piedi la quotidianità del Paese. È l’Italia dei servizi: un comparto che impiega circa un milione di lavoratori, genera oltre 70 miliardi di euro di valore economico e rappresenta fino al 50% delle gare pubbliche. Eppure, nel Codice dei Contratti Pubblici, questa Italia sembra non esistere. Almeno non con la stessa dignità e tutela garantite al settore dei lavori pubblici.

Il 23 dicembre 2024, con l’approvazione del decreto correttivo al Codice, è emersa con forza una disparità che il settore non è più disposto a tollerare. Mentre per i lavori pubblici la soglia per l’attivazione della revisione prezzi è stata abbassata dal 5% al 3%, con il riconoscimento del 90% dei costi eccedenti, per i servizi tutto è rimasto invariato: soglia al 5% e riconoscimento limitato all’80%. Una differenza apparentemente tecnica, che però ha un impatto devastante su un settore dove la voce lavoro incide anche oltre l’80% dei costi aziendali.

Senza una modifica urgente, l’Italia rischia il blocco di funzioni vitali per scuole, ospedali, uffici pubblici e strutture assistenziali.

Durante una conferenza stampa alla Camera, le associazioni promotrici del Manifesto dell’Economia dei Servizi – tra queste ASSIV – hanno illustrato i rischi concreti derivanti dall’attuale quadro normativo: incapacità di riequilibrare i contratti in corso, impossibilità di adeguare i salari, tenuta economica delle imprese messa a repentaglio. 

Il Manifesto, consegnato ai rappresentanti istituzionali, è un documento programmatico che individua una serie di interventi urgenti:

– Parificazione delle soglie di revisione prezzi tra lavori e servizi

– Obbligatorietà delle clausole di revisione nei contratti a esecuzione continuativa

– Inserimento di ponderazioni specifiche per i servizi nel decreto correttivo

– Costituzione di un intergruppo parlamentare che coinvolga rappresentanti di maggioranza e opposizione

– Costituzione di un dipartimento dedicato presso un Ministero competente

– Attivazione di un tavolo di monitoraggio presso il MIT

– Creazione di un fondo di sostegno per le amministrazioni meno dotate, per garantire l’equilibrio contrattuale

A fronte dell’iniziativa, un primo segnale di ascolto è arrivato dal Parlamento con la nascita dell’Intergruppo per gli Appalti nei Servizi, promosso dall’On. Erica Mazzetti (FI), sostenuto anche da On. Chiara Braga (PD) e On. Massimo Milani (FdI). È un passo importante che finalmente apre un canale stabile di confronto con le istituzioni.

Il settore però non si ferma: il prossimo appuntamento è fissato per il 19 giugno a Roma, quando le associazioni presenteranno nuove proposte operative e approfondiranno l’impatto delle norme esistenti. Ma il tempo stringe.

Dietro alle parole “servizi essenziali” ci sono attività che ogni cittadino incontra ogni giorno, senza forse rendersene conto: pulizia di scuole, ospedali, uffici pubblici; mense scolastiche; servizi di igiene urbana e smaltimento rifiuti; sanificazione e sterilizzazione di dispositivi medici; vigilanza; assistenza socio-sanitaria ed educativa. Attività che proseguono anche di notte, nei festivi, in piena pandemia, nei momenti più difficili.

La richiesta delle imprese non è di favore, ma di equità. Una riforma del Codice Appalti che non tenga conto di questo macro settore non solo ignora la realtà dei fatti, ma rischia di mettere in ginocchio una parte strategica del tessuto economico e sociale del Paese.

Non vogliamo più essere invisibili. Vogliamo essere riconosciuti per quello che siamo: indispensabili.

Leggi l’articolo sul blog di Maria Cristina Urbano sull’Huffington Post

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Un nuovo modello per la sicurezza: vigilanza privata al fianco del pubblico

La questione sicurezza torna al centro del dibattito politico cittadino. La città è sempre più spesso teatro di episodi di microcriminalità, furti e situazioni di degrado urbano che stanno minando la percezione di tranquillità tra residenti e commercianti, in particolare nel cuore del centro storico. A intervenire è Claudio Civettini, esponente di Forza Italia e candidato alle prossime elezioni comunali, che propone una svolta pragmatica e immediata: mettere in campo una sinergia strutturata tra forze dell’ordine e istituti di vigilanza privata. Da qui la proposta: attivare una collaborazione istituzionale con le realtà di vigilanza privata già operative a Trento, affinché diventino parte integrante di un progetto pubblico condiviso con Comune e Provincia.

Un’idea che affonda le radici in esperienze già consolidate in altre parti d’Italia, un modello che ha già dimostrato di poter rafforzare la capacità di prevenzione e intervento, proprio grazie alla circolazione rapida delle informazioni e alla diffusione capillare dei controlli.

La proposta di Forza Italia si muove esattamente in questa direzione: costruire un sistema integrato, pragmatico, capace di rispondere in modo concreto alle esigenze di sicurezza dei cittadini. 

Un progetto che, se realizzato con metodo e visione, potrebbe fare scuola anche oltre i confini provinciali.

Qui gli articoli di stampa: https://www.ildolomiti.it/cronaca/2025/se-non-con-lesercito-serve-almeno-una-collaborazione-con-la-vigilanza-privata-civettini-forza-italia-si-metta-in-campo-un-progetto-concreto-per-la-sicurezza

Sicurezza urbana: il futuro è nella cooperazione tra pubblico e privato

L’ondata di furti e spaccate che sta colpendo Firenze, con particolare intensità nel Quartiere 2, ha riportato al centro del dibattito cittadino il tema della sicurezza urbana. A denunciarlo con forza sono stati i consiglieri della Lega Guglielmo Mossuto e Stefano Nencioni, che evidenziano come le misure attualmente in campo siano insufficienti a fronteggiare una criminalità sempre più audace e organizzata.

Proprio per questo, si fa sempre più urgente l’attivazione di modelli virtuosi di collaborazione affinché possa prevedersi cooperazione tra istituti di vigilanza privata e forze di polizia attraverso lo scambio tempestivo di informazioni e segnalazioni. Un sistema di intelligence diffusa che, se ben implementato, potrebbe aumentare sensibilmente la capacità di prevenzione e intervento sul territorio.

Firenze, città d’arte e cultura, non può permettersi di essere ostaggio del degrado e dell’insicurezza. Serve un salto di qualità nelle politiche di prevenzione: non bastano interventi spot, ma è indispensabile costruire una vera sinergia operativa tra pubblico e privato. Solo così si potrà restituire ai fiorentini quella serenità che oggi, troppo spesso, viene messa a dura prova.

Qui gli articoli di stampa: https://www.firenzedintorni.it/it/sicurezza-mossuto-nencioni-spaccate.html