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OIL: L’impatto del COVID-19 sul mondo del lavoro

Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL): Stime e analisi aggiornate sull’impatto del COVID-19 sul mondo del lavoro

On line la 7° edizione della Nota dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro sull’impatto del Covid 19 sul mondo del lavoro.

Secondo stime preliminari dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro  (OIL) la crisi economica e del lavoro causata dal COVID-19 potrebbe incrementare la disoccupazione nel mondo di quasi 25 milioni. Sulla base di possibili scenari delineati dall’OIL, le stime indicano un aumento della disoccupazione globale che va da 5,3 a 24,7 milioni.

Questa si sommerebbe ai 188 milioni di disoccupati nel mondo nel 2019. L’OIL stima che tra 8,8 e 35 milioni di persone in più si troveranno in condizioni di povertà lavorativa in tutto il mondo. Gli effetti della crisi sulle ore lavorate e sul reddito sono imponenti. Nel secondo trimestre del 2020, ad esempio, le stime aggiornate prevedono una riduzione, a livello globale, delle ore lavorate pari al 17,3 per cento (comparata al numero di ore lavorate nel quarto trimestre 2019). Questa riduzione equivale a 495 milioni di posti di lavoro a tempo pieno.

Questa crisi potrebbe avere un impatto maggiore su alcuni gruppi di lavoratori e lavoratrici, aumentando le disuguaglianze. Tra questi, le persone che svolgono lavori meno protetti e meno retribuiti includono i giovani e i lavoratori anziani, le lavoratrici e i lavoratori migranti.

Fonte: OIL

Punto Sicuro: Si parla tanto di smart cities, ma sappiamo cosa significa?

Punto Sicuro: Si parla tanto di smart cities, ma sappiamo cosa significa?

L’ETSI – European Telecommunication Standard istitute ha deciso di affrontare i temi normativi, afferenti alla creazione delle cosiddette “smart cities”. Vediamo come è possibile trasformare un desiderio in una realtà.

di Adalberto Biasiotti

Ossif: Rapporto 2020 sui furti ai danni delle dipendenze bancarie

Ossif: Rapporto 2020 sui furti ai danni delle dipendenze bancarie

Nel 2019 sono stati registrati 824 furti ai danni delle dipendenze bancarie, pari ad un incremento del 34,6% rispetto al 2018. Si è dunque verificata un’inversione di tendenza rispetto ai due anni precedenti caratterizzati, invece, da un positivo calo dei reati dopo il picco raggiunto nel 2016 con 860 casi. La recrudescenza degli eventi ha comportato un incremento dell’indice di rischio, risultato pari a 3,4 furti ogni 100 sportelli, contro il valore di 2,4 registrato nel 2018.

Nonostante l’incremento degli episodi, l’ammontare totale sottratto ha fatto registrare un calo risultando tra i valori più bassi degli ultimi anni. In particolare, sono stati sottratti 10 milioni di euro, pari ad un calo del 18,5% rispetto all’anno precedente, e pari a oltre 8 milioni di euro in meno rispetto al picco del 2016 (18,3 milioni di euro). Anche l’ammontare medio è risultato in netto calo risultando pari a 33,3 mila euro, valore più basso dal 2007 ad oggi.

Qui trovi l’abstract del Rapporto 2020 sui furti ai danni delle dipendenze bancarie

Fonte: OSSIF

Ossif: Rapporto sulle rapine ai danni delle dipendenze bancarie nel 2019

rapina al credito bergamasco ponte san pietro

Ossif: Rapporto 2019 sulle rapine ai danni delle dipendenze bancarie

Nel 2019 si sono verificate 272 rapine in banca, otto in più rispetto alle 264 verificatesi l’anno precedente. Nonostante il lieve incremento, l’analisi delle rapine negli ultimi anni evidenzia un significativo calo del fenomeno criminoso. Rispetto al 2007, anno in cui è stato registrato un picco di 3.364 casi, le rapine sono diminuite del 92%.

Il forte decremento delle rapine non si è caratterizzato solo in termini assoluti ma anche in termini relativi. Il cosiddetto indice di rischio, ossia il numero di rapine ogni 100 sportelli bancari, è passato da un valore di 10,3 nel 2007 a 1,1 nel 2019.
Anche considerando le sole rapine consumate, ossia quelle in cui i malviventi sono riusciti a sottrarre denaro, il trend evidenzia un netto calo del fenomeno criminoso.

Nel 2019 le rapine consumate sono state 179 (8 in più rispetto al 2018), pari ad un calo del 94% rispetto al 2007 in cui le rapine erano state 2.972. Il livello di rischio nel 2019 è rimasto stabile rispetto all’anno precedente (0,7 rapine ogni 100 sportelli) e di gran lunga inferiore rispetto al valore del 2007 (9,1). Negli ultimi anni è cresciuta costantemente la quota di rapine fallite sul numero totale di eventi. Nel 2019 tale percentuale è stata, infatti, pari al 34,2% (in linea con il dato dei tre anni precedenti), valore tre volte superiore a quello iniziale del 2007 e pari all’11,7%.

Il decremento delle rapine ha comportato una marcata riduzione dell’ammontare totale sottratto che, nel periodo considerato, è sceso di oltre 50 milioni di euro: si è infatti passati dai 57,2 milioni rapinati nel 2007 ai 6,5 del 2019, pari ad un calo dell’88,6%. Nell’ultimo anno sono stati sottratti 1,1 milioni di euro in più rispetto al 2018, pari ad un incremento del 20,1%. L’ammontare medio per evento è stato caratterizzato, invece, da un trend crescente nel corso degli anni ed è passato dai 19,2 mila euro nel 2007 ai 36,4 mila euro del 2019. Nel 67% delle rapine l’importo è stato inferiore ai 30 mila euro con una media di poco superiore ai 7 mila euro e nel 39,1% dei casi l’importo non ha superato i 5 mila euro, con una media di appena 1.900 euro.

Qui l’abstract del rapporto 2019 sulle rapine ai danni delle dipendenze bancarie


Fonte: OSSIF